I carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, su disposizione della Dda hanno fermato sei persone accusate di associazione mafiosa ed estorsione aggravata. Il provvedimento nasce da un’indagine della Compagnia di Bagheria che ha permesso di accertare i ruoli dei fermati in Cosa nostra e una serie di taglieggiamenti a commercianti e imprenditori di Bagheria.
Il clan bagherese, come emerge anche dalle dichiarazioni di diversi pentiti, è in grado di riorganizzarsi dopo ogni operazione di polizia, con l’immediata sostituzione degli uomini d’onore arrestati. In carcere, tra gli altri, è finito Paolo Liga, nipote del boss Giuseppe Scaduto, capo mandamento di Bagheria, arrestato lo scorso mese di ottobre, che aveva contatti e teneva i rapporti con il boss latitante Matteo Messina Denaro e custodiva e gestiva l’arsenale del clan insieme ad altri indagati tra cui Salvatore Farina. Liga teneva anche i contatti con Cosa Nostra palermitana e trapanese.
Paolo Liga coordinava la gestione del racket del pizzo insieme alla sorella Rosaria Maria. Lo hanno accertato i carabinieri che hanno fermato entrambi. In cella anche Claudio e Riccardo De Lisi, Giuseppe Sanzone e Salvatore Farina. I Liga sono nipoti dello storico capomandamento Pino Scaduto, arrestato a ottobre.