“E’ urgente che il Governo agisca con responsabilità, rispetto ai tanti bandi emanati negli ultimi mesi nei settori dell’Agricoltura e della Pesca senza che gli stessi abbiano copertura finanziaria. Si
tratta di bandi a valere sul FEAMP (FONDO EUROPEO PER GLI AFFARI MARITTIMI E LA PESCA 2014-2010) per circa 70 milioni di euro, di cui 6 milioni a carico della Regione non ancora previsti, con decine di potenziali beneficiari impegnati a preparare progetti che potrebbero essere del tutto inutili. Il Governo trovi una soluzione o ritiri questi bandi, per non apparire la pessima fotocopia di chi lo ha preceduto.”
Lo ha dichiarato l’onorevole Cateno De Luca durante i lavori della Commissione Bilancio all’ARS in merito all’intervento dell’Assessore all’Agricoltura e la Pesca Edy Bandiera.
“Anche in questi due importanti settori della nostra economia – afferma De Luca – Musumeci e i suoi assessori devono chiarire quali siano le linee su cui si muoveranno rispetto al generico intento di “rivedere” la programmazione della spesa. E’ ora di mettere da parte un approccio meramente ragionieristico dove a contare è il “quanto” si spende piuttosto del “come” si spende.
Ne è la prova la vicenda della Circolare sul sostegno alle piccole imprese agricole, con la quale, a fronte di un limite comunitario del 75% di intensità del sostegno, in Sicilia ci si ferma al 45%.
Se il nostro tessuto imprenditoriale in questi settori è rappresentato da piccole aziende, spesso familiari, non si può proseguire ad emettere bandi, per altro copiati male da altre realtà regionali, che non tengono in alcun conto la nostra realtà storica, culturale ed economica. Occorre una impostazione strategica che di questo patrimonio storico, tanto in agricoltura quanto nella pesca, metta a frutto la ricchezza e le tradizioni. Non è ammissibile, per fare un esempio, che i nostri agriturismi non siano collegato con il territorio che li circonda, che vendano per esempio miele di Bolzano piuttosto che quello ottimo prodotto dai nostri apicoltori. Un approccio che non sia meramente legato ai conti, non può non mettere al centro un impegno per il serio rilancio e valorizzazione della nostra identità rurale.” “Sapere che si è speso l’80% piuttosto che il 100% – conclude De Luca – non è importante se poi manca la visione politica che dice a cosa
servono quei soldi e verso quale idea di sviluppo sono stati spesi.”