Effettivamente, Nello Musumeci inizia il suo percorso di risanamento (speriamo) nel peggior contesto possibile. Come nelle migliori famiglie, andando a spulciare ovunque e iniziando a sistemare i singoli cassetti della casa , si è arrivati a capire i conti delle Regione Sicilia, che ovviamente sono in rosso e, dove il presidente ha illustrato i dati elaborati da una commissione tecnica incaricata dal suo esecutivo, per “fare una operazione verità”. Le cifre arrivano a poche settimane dalle polemiche innescate dall’annuncio del presidente dell’Ars Gianfranco Micciché sullo stop al tetto degli stipendi per i dirigenti del Parlamento siciliano, con conseguente caso che ha portato alle dimissioni di Vincenzo Figuccia, assessore regionale all’Energia. Poi lo stesso Micciché ha fatto dietrofront ipotizzando un nuovo tetto da stabilire e applicare nei prossimi mesi.
Un debito di 8 miliardi ,che ha un costo di 360 milioni di euro l’anno, oltre a debiti fuori bilancio, con altri 120 milioni di euro di cui 30 in corso di istruttoria, quindi situazione allarmante che ostacola attualmente in tutto e per tutto l’attività di governo regionale. Comunque Musumeci martedì presenterà il tutto in una conferenza stampa, illustrando le comunicazioni programmatiche nell'”operazione verità”, inclusa il problema dei rifiuti che tanto scalpore sta ottenendo visto, l’allarmante situazione delle discariche sature in ogni angolo e posto della Sicilia, con la bacchettatura del ministro Galletti a Musumeci, sulla possibilità di portare i rifiuti all’estero. Polemiche in merito sono arrivati dai partiti di opposizione, che lamentano l’inoperosità dell’attuale governo, visto che ad oggi non sono stati presi ancora provvedimenti in merito.
Giustamente ognuno tira la coperta dal proprio lato, ma bisogna capire che l’eredità lasciata non era così bella come gli uomini di governo passato volevano far capire. Il “tutto a posto” sembra una battuta da usare in ambito familiare , non sui conti regionale,a cui devono aggiungersi le attuali problematiche di sempre, e cioè disabili,precari,forestali,sanità, e riordino di tanti settori che tutti aspettano, senza pensare, come e quando si potrà vedere il buongiorno..
Antonio David