Sono 800 le firme che il Movimento 5 stelle ha depositato in Prefettura contro l’apertura di centri hotspot a Messina. Quasi subito dopo la notizia che il Governo avrebbe utilizzato i locali dell’ex Caserma Gasparro-Masotti per organizzare la permanenza dei migranti, i pentastellati, affiancatisi al comitato “Messina dice NO all’hotspot”, hanno iniziato una campagna per impedire la conversione dell’immobile ad hotspot. Un movimento di sensibilizzazione condotto dai portavoce del M5S, Francesco D’Uva, Alessio Villarosa e Valentina Zafarana, che ha raccolto l’appoggio di diversi cittadini convinti che l’apertura di questi centri sia lo specchio di un modo fallimentare di gestire l’accoglienza ai migranti. “Gli hotspot – ha affermato D’Uva – si sono rivelati soltanto dei centri di detenzione dove i migranti vivono spesso ammassati, in condizioni igienico-sanitarie precarie e privati dei loro diritti. Le posizioni del Movimento riguardo l’apertura di un hotspot nell’ex Caserma Gasparro-Masotti, poi, sono sempre state chiare. Non solo si tratta di un luogo, Camaro appunto, lontano dal mare e situato al centro di due villaggi importanti e popolosi, ma si tratta di un’area che cade a ridosso di un torrente, in una città a forte rischio idrogeologico. Una scelta scellerata a cui noi continueremo ad opporci fermamente”.
Il deposito delle 800 firme negli uffici prefettizi è stato quasi contemporaneo all’arrivo nella provincia di Messina del tour elettorale del Movimento 5 stelle. #aTuttaSicilia – questo il nome della campagna elettorale itinerante – porterà il candidato Governatore, Giancarlo Cancelleri, ad incontrare i cittadini dell’isola per parlare del programma politico dei pentastellati e dei problemi che affliggono i siciliani.