Settemila uomini in campo, di cui 4000 tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza e 3000 appartenenti all’Esercito Italiano. Dopo Stoccolma si alza il livello di allarme in vista del G 7 di Taormina. Scatterà già dal 10 maggio, anticipandolo di ulteriori 10 giorni rispetto alle previsioni, l’apparato di sicurezza in vista dell’incontro in Sicilia dei grandi della terra e sarà preceduto da vere e proprie prove generali la prossima settimana in occasione delle festività pasquali soprattutto a Roma ma in tutto il paese.
L’innalzamento del livello di allarme è stato deciso dal ministero degli interni dopo l’ennesimo attentato stavolta a Stoccolma e venerdì sera si è tenuto un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura a Messina per i dettagli locali.
L’apparato di sicurezza sarà attivo dal 20 al 31 maggio, mentre dal 10 al 31 maggio le frontiere verranno chiuse. La sicurezza marittima sarà affidata a 550 operatori della Guardia di Finanza e alle moto d’acqua della Polizia di Stato. Per la logistica sono state stipulate convenzioni con ben 43 strutture alberghiere, tra Messina e Catania, che avranno la disponibilità di ospitare circa 3.500 uomini. Mentre una nave Gnv ormeggiata nel porto di Messina sarà a disposizione per i 1300 aggregati.
Stabilito anche un piano contro kamikaze e lupi solitari che agiscono con camion o simili. Difese passive mediante transenne e barriere di nuova generazione chiamate new jersey, zone di rispetto e pre filtraggio ma anche il blocco della circolazione dei mezzi pesanti.
Ma dal governo italiano si punta a spegnere l’allarme e a parlare di temi di politica internazionale”Al G7 di Taormina proveremo a concentrare la nostra attenzione su tanti temi strategici – ha detto il Premier Gentiloni – per lo più centrati sulla mancanza di fiducia dei cittadini del mondo verso i governi. Su questo la presidenza italiana proverà a porre l’attenzione”. “A Taormina – ha spiegato – toccheremo molti temi, dall’immigrazione alla disuguaglianza, dalla nuova discussione sul protezionismo alla necessità di leadership collettiva nelle crisi globali. La necessità, inoltre, di investire in una crescita economica sostenibile e inclusiva”.