Godere il primato granata del Toro.

Il popolo torinista è incredulo, ma la classifica parla chiaro: il Torino di Paolo Vanoli è lassù in cima. Un caso? Un momento? Uno scherzo dovuto alla situazione transitoria ancora instabile delle grandi squadre del nostro campionato? Tutto può essere, tutto ci sta! Ma chi pensa che il Torino sia primo in classifica per caso sbaglia. E se è vero che il popolo granata non crede ai suoi occhi dopo la contestazione alla dirigenza granata e, soprattutto, al presidente Cairo, è altrettanto vero che i suoi meriti la squadra ce l’ha. Quali sono? Quelli di lavorare agli ordini di un tecnico giovane votato ad un calcio moderno e capace di fare funzionare appieno le caratteristiche tecniche dei giocatori rimasti all’interno della rosa, dopo le cessioni dei giocatori più importanti che hanno fruttato plusvalenze. Ma questo è un discorso antico, trito e ritrito della storia granata targata Cairo. Tuttavia, questo giovane tecnico, con umiltà e senza mai abbandonarsi in polemiche contro la società che gli ha venduto Bellanova: ” Non sapevo nulla ” – ha detto – è andato dritto per la sua strada, compattando lo spogliatoio e proseguendo il suo credo calcistico da inculcare ai suoi giocatori. Ecco, questo, secondo noi, è il merito di Paolo Vanoli che va oltre ogni pensiero di merito casuale del suo Toro primo in classifica. Tutto ciò, naturalmente, si evince da un ambiente che, grazie a questo giovane allenatore dal futuro interessante tracciato l’anno scorso nel Venezia, sposa con dovizia di particolari tecnici, tattici e atletici, un calcio moderno fatto di autostima, anche quando si affrontano squadre superiori e meglio attrezzate dal punto di vista tecnico. L’avere pareggiato a Milano contro il Milan una gara che vedeva il Toro vincere fino a pochi minuti dalla fine, avere vinto in casa contro l’Atalanta e avere espugnato il Bentegodi, non può rappresentare una semplice casualità. La squadra c’è, anche se, in verità, dal punto di vista dei singoli giocatori è sicuramente tecnicamente mediocre. Ma compensare questa carenza con la compattezza di squadra è forse l’unica strada da seguire. Questo, oggi, è il segreto del Torino targato Vanoli. In futuro si vedrà. Ma intanto il popolo granata si gode il momento senza se e senza ma. Step by step.

Salvino Cavallaro 

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