“L’Autonomia siciliana non è nata da un compromesso tra lo Stato e la mafia, come da più parti adesso si teorizza, ma con un patto tra la classe dirigente regionale e nazionale di quel tempo: fu il consiglio dei prefetti di allora che chiese il riconoscimento della specialità”. A dirlo è il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, che ha partecipato oggi a un incontro dibattito su “L’autonomia siciliana: Storia e prospettiva” che si è svolto a Messina, al liceo “Bisazza”. L’iniziativa, organizzata dalla scuola, rientra nel progetto “I giovani incontrano le istituzioni”.
Il presidente Ardizzone, sollecitato dalle domande degli studenti, ha tratteggiato un lungo excursus sull’autonomia politica, legislativa, amministrativa e finanziaria riconosciuta alla Regione siciliana.
Per il presidente dell’Ars è ancora attuale parlare di autonomia: “Dobbiamo mantenere la nostra specialità, certo ha bisogno di essere rinnovata, guardando a una specialità legislativa adeguata alle necessità moderne dell’Isola e ai rapporti con lo Stato centrale e nel contesto delle dinamiche legislative ed economiche con l’Unione europea e nei rapporti internazionali”.
Durante il dibattito è stato proiettato un documentario, realizzato per il Settantesimo anniversario dello Statuto siciliano, che ha ripercorso le tappe salienti, dallo sbarco degli Alleati in Sicilia, il 10 luglio del 1943, fino al Regio decreto del 15 maggio 1946, che approvò lo Statuto siciliano, poi riconosciuto dall’Assemblea costituente con la legge costituzionale n.2 del 1948. Alla fine dell’incontro gli studenti del “Bisazza” hanno donato ad Ardizzone una pergamena realizzata da loro con copia dello Statuto siciliano.
Nelle foto il presidente dell’Ars con la direttrice scolastica del liceo “Bisazza” Anna Maria Gammeri