Non è solo il calciatore che ha segnato l’Europeo, ma è anche la rappresentazione più eclatante di quell’arrivare là dove ogni ragazzo che rincorre il pallone fin da bambino, sogna. E forse, più che il bambino stesso che ama il gioco, sono i genitori che idealizzano in maniera esasperata e diseducativa l’arrivo vincente della tappa della vita. Tuttavia, uno su tanti milioni di ragazzi ce la fa e il resto rimane lì, incompiuto, ma con il sogno e la speranza di averci creduto, provato fino alla fine. Ecco, Lamine Yamal è il simbolo di chi, invece, appartiene a quel singolo talento che tra tanti bambini sognanti ce l’ha fatta. A 17 anni, questo campione del calcio europeo è l’adolescente che apre le frontiere multiculturali in nazionale, con capacità tecniche, inventiva, talento e padronanza di trattare il pallone con intelligenza, che attrae i palati fini del calcio spettacolo. Dopo la vittoria contro la Francia, Lamine dice:”Il gol? Volevo metterla proprio lì, la palla, sto vivendo un sogno ma resto il Lamine di sempre”. Ecco, “Resto il Lamine di sempre”. Sono proprio queste le parole di un ragazzo che ha appena compiuto 17 anni, viene da una realtà povera ed è proiettato verso un futuro radioso perché, nonostante la sua giovane età, ha capito che restare con i piedi ben piantati a terra, significa non abbandonarsi alla tentazione di fare voli pindarici. È come già sapere di vita, nonostante abbia davanti a lui ancora tanta strada da percorrere. Davanti al folto numero di cronisti e alle innumerevoli telecamere che lo riprendono per l’intervista, Lamine Yamal mostra l’apparecchio per i denti, l’unico dettaglio che ci ricorda la sua giovane età. “Il suo gol è l’opera di un genio” dice il C.T. spagnolo De La Fuente. Ed è la sintesi di un gol che racchiude ciò che ti fa sentire indeciso se sogni o sei sveglio. È la magia della vita che qualche volta ti dà e altre ti toglie. Ma è anche il romanzo di tante storie di noi che amiamo sognare, sperare, ed essere romantici. Salvino Cavallaro