L’avevamo scritto poco più di un mese fa sulle pagine di questo giornale. La Juve si è ridotta a società provinciale. E adesso che ogni analisi di natura tecnica legata ad Allegri e ai suoi giocatori viene considerata ripetitiva e sterile, non possiamo far altro che prendere atto della cronica assenza della società bianconera. L’uscita di scena di Andrea Agnelli e il nuovo incarico di presidente della Juventus a Gianluca Ferrero, ha prodotto nell’ambito della Vecchia Signora una sorta di continuità di disordine. Poi, a metterci la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata la nuova bufera giudiziaria per l’eredità rivolta alla famiglia Agnelli. John Elkann, presidente della Ferrari e capo in testa della società finanziaria Exor, è indagato assieme al presidente della Juventus Avv. Gianluca Ferrero sulla causa per l’eredità presentata da Margherita Agnelli nei confronti dei suoi primi tre figli. Si dirà che tutto questo non c’entri nulla con la crisi della Juventus. Tuttavia, questa situazione ci sembra sintomatica di un momento di grave confusione nella famiglia Agnelli che, secondo noi, si riflette nella gestione di quella che da sempre viene considerata la casa della famiglia padrone della Juventus. Ed è inammissibile questo prolungato silenzio della società bianconera in una situazione da crisi tecnica dalla quale non se ne esce più fuori. Fatti che non sono da Juve, non solo per il perdurare della perdita repentina di punti in classifica e di gioco inesistente della squadra di Allegri, che adesso rischia pure di non entrare a far parte della Champions del prossimo anno, ma anche per un evidente nervosismo della squadra in campo e dell’allenatore in sede di conferenza stampa nei confronti dei giornalisti. Segni evidenti di crisi, in cui da tempo è coinvolto come primo “imputato” proprio il tecnico toscano, il quale ha perso l’antico aplomb e quella diritta via di timoniere della nave Juventus. E non vogliamo più ritornare sugli errori riguardanti il ricchissimo e troppo lungo contratto fatto firmare ad Allegri dall’ex presidente Andrea Agnelli, perché a questo punto sarebbe persino scontato e ripetitivo nella sua assurda sostanza. C’è, invece, da mettere in evidenza il silenzio assordante di questa nuova società che non si capisce cosa vuole fare, cosa sta tramando, che idee ha per il suo prossimo futuro tecnico e organizzativo. E Giuntoli che fa? Ha le mani legate da una situazione economica difficile, oppure sta programmando in silenzio del dopo Allegri? Peccato che il futuro sia adesso, visto che c’è ancora in ballo il quarto posto in classifica e la Coppa Italia, mentre la Juve è sull’orlo di una crisi di nervi. “I giornalisti non devono capire, ma solo fare domande” sostiene Allegri. Peccato che noi cronisti abbiamo l’obbligo di informare correttamente e quindi, per farlo, dobbiamo capire. Chiari sintomi di nervosismo di Allegri fuori dal campo, di Vlahovic che si fa espellere in maniera assurda e della società che tace.
Salvino Cavallaro