MA….quanta (In)differenza !
Egregio Signor Sindaco, La disturbo ancora.
Fin da quando soffermai casualmente una insolita attenzione sull’Albero rappresentato nella foto ne sono rimasto letteralmente rapito. L’ho eletto a mio preferito forse anche per lo stile col quale si ergeva dal suolo possente, enorme, maestoso. Col suo andamento sinuoso sembrava fare bella mostra di sé.
Mi dicevo: E’ il guardiano del Lungomare, ammirato da decenni da
migliaia di persone per la sua imponenza. Dalla sua cima vede la Raffineria
ed i suoi fumi; il golfo; il porto e perfino il Santuario diSan Francesco e si sente importante perché ha un posto d’onore vicino al monumento a Luigi Rizzo; vede la Casa Municipale, il Commissariato di Polizia e, chissà,forse riflette su tutti noi quaggiù così tanto in basso….piccoli così.
Era un parlare con me stesso e – seppur anacronistico – mi piaceva indulgere in queste stranezze proprio in omaggio al Gigante Buono.
Oggi, Signor Sindaco, l’Albero – che resta ancora un Signor Albero – non è più riconoscibile e denota una sorta di trasformazione improvvisa; si va lentamente sfrondando e la sua chioma che maestosa era al pari di quella di un fiero leone si è quasi perduta . Un “leone”che – però – può ancora combattere con gli anni che inesorabili si accavallano a quelli già vissuti e, purtroppo, con la disattenzione di chi dovrebbe prendersene cura. Tanta trasformazione in soli cinque anni non può e non deve passare inosservata. Al pari di un monumento che per sua natura è inanimato l’Albero rappresenta a pieno titolo un’opera d’arte della natura,con una sua vita ed ogni tipo di vita va rispettato.
Oggi è come se – nel silenzio di tutti – si attenda la totale decadenza per poi dare il via alla sega in mano ad un incurante taglialegna per il quale è importante portare a termine l’incarico.
Tutto questo può apparire inutile retorica ma spero che aver volutamente favoleggiato su cose che nella realtà sono inconfutabili, possa sortire i risultati sperati.
Stante lo spunto fornito auspico che l’Albero vengasubito posto sotto osservazione nelle mani di agronomi di vaglio (e ne abbiamo a iosa), prima che si gridi al pericolo o si invochi un interesse cittadino e – in un rigurgito di salvaguardia della incolumità altrui – lo si condanni a morte.
A tale proposito è giusto rammentare che già tante di queste condanne sono state eseguite…troppe in verità a sentire i cittadini ed in apparenza mal supportate da impellenze che potevano essere risolte con modalità meno drastiche.
Signor Sindaco faccio appello alla Sua sensibilità e La prego di fare Suo il problema; altri forse non capirebbero!.
Il giusto “Medico” convocato al letto del “Paziente” saprà trovare la cura al di là ed al di sopra della segarestituendo linfa (è proprio il caso di dirlo) per la gioia non solo mia ma di tutta la Città… ovviamente, Sindaco compreso.
Con stima e con tutto il mio rispetto, cordali saluti
Milazzo 27 febbraio 2023
Giovanni Tricomi