Partire da Milazzo e arrivare a Torino per assistere alla partita Juventus – Verona provando le intense emozioni della prima volta all’Allianz Stadium, mentre i bianconeri giocano una partita. Lei, Aurelia, felicemente sposata con due figli maschi che studiano, uno in Spagna e l’altro a Torino, in realtà era già stata l’anno scorso nella città piemontese per visitare lo Stadium e il Museum della Juve, approfittando di una visita medica già prenotata da tempo al JMedical. Tuttavia, in quella sua prima occasione di venire a conoscere l’antica e accogliente città Sabauda, non ebbe la possibilità di assistere a una partita della sua squadra del cuore. Quest’anno, però, non si è fatta sfuggire l’opportunità di assistere alla sua prima partita allo Stadium, mentre i giocatori entrano in campo per disputare la gara di campionato. E così, dopo avere vissuto l’ansia per l’attesa al suo primo incontro con il football bianconero, Aurelia parte dalla casa di Torino che suo figlio affitta in centro come dimora transitoria per avere modo di studiare eassieme alla sua famiglia prende il pullman che li porterà all’Allianz Stadium. “Non vedevo l’ora di arrivare” – dice Aurelia – “….un po’ per l’ansia di entrare e vedere i giocatori in campo e poi perché quel Pullman era talmente pieno di gente che quasi c’era da svenire”. Poi, finalmente arrivati a destinazione, ecco l’impatto con lo stadio, lo sventolio delle bandiere bianconere, i riflettori, l’inno della sua Juventus, hanno fatto sì che Aurelia fosse raggiunta quasi da un groppo alla gola, tale da non parlare per qualche minuto e vivere intensamente quella sua prima volta da sempre sognata. La sua postazione,vicinissima al campo di gioco, le dava modo di assistere alla gara aumentando il suo già alto livello di adrenalina che provoca forti emozioni. E mentre lo speaker annuncia le formazioni delle squadre e si alza il tono dell’inno juventino, anche lei, come tutto lo stadio, accompagna il suo urlo nel pronunciare uno ad uno ilnome dei giocatori che vestono i colori del suo cuore. E mentre Aurelia non sta più nella pelle per tanta emozione, ecco che l’arbitro fischia l’inizio della gara. La Juve parte forte e mette subito in chiaro che questa partita contro il Verona vuole vincerla. Le azioni della Juventus sono arrembanti e mentre il popolo bianconero spinge a gran voce la squadra con il coro di “Facci un gol, è la curva che te lo chiede”, Aurelia spinge con gli occhi quella palla in rete per potere alzare le braccia al cielo e urlare “GOOOOL”. E neanche a pensarlo per un attimo, che Moise Kean si avventura in un dribbling vincente che sbalordisce tutti e lascia partire da fuori area una sassata che si infila nel sette della porta avversaria. Un gol meraviglioso! A quel punto sembra quasi che lo Stadium possa crollare da un momento all’altro, talmente il popolo bianconero si abbraccia, salta, impazzisce verso un gol da cineteca che, però, udite, udite, viene annullato dall’arbitro per fuorigioco. Ma che peccato! Aurelia passa subito dalla gioia alla delusione in un attimo e quasi non si dà pace per quell’annullare un gol così fantastico che fa davvero arrabbiare. E intanto, mentre finisce il primo tempo, Aurelia spera assieme al popolo juventino che il gol e la vittoria arrivino presto per la sua Juventus. In lei si percepisce un’ansia che è ancora superiore a quella di qualsiasi altro tifoso, in quanto fa parte di quella iniziazione di presenza allo stadio, che altri hanno magari provato in passato ma che adesso non ricordano quasi più. E mentre i suoi occhi e il suo cellulare scattano i momenti live tra foto e filmati, ecco che sempre Kean infila di testa la rete avversaria. Solita scena di entusiasmo in campo e sugli spalti, con il rinnovato sadico gusto di delusione per il gol di nuovo annullato dall’arbitro. Altra delusione che cancella immediatamente la gioia neanche un po’ assaporata. “Che disdetta” – pensa Aurelia – “sarà mica una partita stregata?” E intanto, mentre mister Allegri urla la calma dopo avere fatto entrare Chiesa, Cambiaso e poi Milik, la squadra si spinge a testa bassa all’attacco perché vuole il gol e la vittoria. C’è pure un possibile rigore a favore della Juve per atterramento in area di rigore di Chiesa che, tuttavia, l’arbitro non ritiene neanche opportuno di far intervenire il Var. Insomma, sembra quasi che sia una serata storta per la Juve di Aurelia. No, non è possibile che questo suo primo incontro con lo Stadio della Juve e la sua squadra del cuore, lascino un ricordo così amaro di delusione che ha cancellato l’euforia del gol. Ed ecco che al 96esimo, proprio mentre la partita ormai sta per finire, il colpo di testa di Milik che si alza in cielo per colpire il pallone prima degli altri, va a colpire il palo interno della porta del Verona, esce fuori e poi arriva Cambiaso che la calcia in porta con rabbia. Ah! Che liberazione! E’ gol, stavolta è proprio gol, e la tensione nervosa è tale che ad Aurelia escono lacrime di gioia. Che sofferenza, che partita, quanta emozione. Certo è che se ad Aurelia avessero detto all’inizio della sua prima partita allo stadio cosa avrebbe provato, probabilmente non ci avrebbe creduto. Però è stato bello, particolare, entusiasmante, e siamo sicuri che Aurelia, tornando nella sua Milazzo, riserverà per sempre questo film che scorrerà nella sua mente come un mantra dal gusto dolce, amaro e poi definitivamente carezzevole in tutti i suoi particolari. Quando si dice che il calcio è la metafora della Vita. In questo caso Aurelia ha vissuto intensamente il significato di gioire, di piangere e poi commuoversi per una palla che è entrata in porta dopo tanto soffrire. Ma è stato bello!
Salvino Cavallaro