La tragedia di Brandizzo, in cui cinque operai che stavano lavorando di notte sulla linea ferrata hanno perso la vita investiti da un treno, fa riflettere ancora una volta come in questo nostro Paese ci siano grosse lacune politiche mai colmate per incapacità di cambiare un sistema inaccettabile, soprattutto quello riguardante il mondo del lavoro. Sono troppe le morti di operai che si potrebbero evitare con maggiore attenzione. Appalti e subappalti che sono affidati a chi ha sempre intenzione di mettere in primo piano lo sfruttamento, la fretta, la non professionalità, la raffazzonata voglia di cominciare e finire un lavoro senza il rispetto delle regole che nessuno controlla. Nel caso della strage di Brandizzo risultano cose inenarrabili per pericolosità e attentato alla vita degli operai, per i quali quattro delle cinque vittime risulterebbero operai comuni e quindi non abilitati a lavorare in quel cantiere. E ci sono mansioni, come quelle inerenti il lavoro sui binari del treno, che richiedono particolare specializzazione, esperienza e formazione. Tutte cose che dovrebbero essere monitorate, controllate giornalmente e non a campione come spesso accade. E invece l’improvvisazione è preferibile per convenienza a chi impartisce la manovra di come si aggirano certe regole di sicurezza sul lavoro. “Se vi dico treno, andate da quella parte”. È quanto si evince da un video girato prima dello schianto, con chiara gestione personale di un tecnico che non facendo riferimento all’altissimo rischio per la vita degli operai, si arroga il diritto di far continuare il lavoro notturno sulla linea ferrata. Inaccettabili tempi e metodi di un lavoro che non è stato rispettato nelle sue basilari regole sulla sicurezza del lavoro. E allora come si può fare riferimento all’ineluttabilta’ della vita, quando è l’essere umano a decretarne l’alto rischio di morte? Si parte sempre dalla mancanza di valori, di coscienza, di etica da rispettare a tutti i livelli, in un mondo in cui, purtroppo, si è proiettati verso una superficialità che ha corroso persino il senso della vita, che è unica e irripetibile. Dunque, basta con i morti sul lavoro. Basta con chi alla vita mette avanti imperdonabili interessi personali. Lo Stato si faccia garante nel rispetto delle regole, mentre la politica non si perda sempre nella solita demagogia per altrettanti interessi di Potere. Qui i padri di famiglia muoiono, lasciando in mezzo a una strada i propri figli.
Salvino Cavallaro