Tra il disamorarsi di un pallone che in questi ultimi anni ha deluso tutte le aspettative di credibilità, c’è ancora il ritrovato gusto di un calcio inteso come purezza di gioco, passione vera di arte, geometria e armonia, che il Napoli di Spalletti interpreta con assoluta naturalezza. In Campionato ha fatto il vuoto dietro di sè e in Champions League dimostra grande padronanza e autostima nella consapevolezza di andare in casa delle più importanti squadre europee e imprimere il proprio credo calcistico. Così come è successo ieri sera sul campo “infernale” di Francoforte contro l’Eintracht, dove il Napoli che ha vinto per 2 a 0 ha dato una vera lezione di calcio dalla grande bellezza. Ma a parte il risultato positivo che dà al Napoli una vera chance di superare il turno, c’è da mettere in evidenza il carattere della squadra partenopea che nonostante avesse sbagliato il rigore iniziale calciato malamente da Kvaratskhelia, ha reagito in maniera veemente, mettendo da parte ogni possibile residuo mentale di scoraggiamento e perdita repentina di autostima. Così Osimhen, prima segna il gol dell’1 a 0 e poi si vede annullare il gol del raddoppio per fuorigioco. Segno di grande vitalità e fluidità di gioco che la squadra di mister Spalletti esprime nella convinzione di pressare alto e poi ripartire sfruttando la velocità degli esterni Lozano e Kvaratskhelia che pennellano passaggi e palloni invitanti per Osimhen. Tutto ciò non è frutto di improvvisazione ma di un qualcosa che la squadra interpreta in maniera corale e dove tutto diventa semplice, spontaneo, quasi scritto nel quadro tattico di un sistema di gioco capace di compattarsi tra difesa, centrocampo e attacco, capaci di disporsi in un fazzoletto. Ma questo Napoli ha gamba, è veloce e in ogni campo in cui gioca dà l’illusione che sia addirittura più piccolo delle sue dimensioni regolari, talmente ogni azione fa in fretta a ripetersi dalla difesa all’attacco. Tanto è vero che, come in questa occasione contro l’Eintracht, Di Lorenzo da difensore si improvvisa attaccante e segna pure con le caratteristiche di una punta pura. E’ la logica di un calcio portato all’offensiva, senza tuttavia perdersi in sragionate falcate capaci di snaturare l’attenzione nel momento in cui non si ha il possesso della palla. Insomma, a questo Napoli sembra tutto riuscire bene in un anno che sta facendo giustamente sognare i tifosi napoletani, ma anche a coloro i quali appartengono al gruppo di amatori del bel calcio fatto di passaggi filtranti, capaci di arrivare direttamente in porta con estrema facilità. E’ l’esatto contrario della pochezza di gioco espressa da altre squadre italiane, le quali annoiano per mancanza di idee e capacità di rendere la manovra fluida al di là della forza dell’avversario. E’ il Napoli, è la grande bellezza di un pallone che certamente regalerà lo scudetto a una città che lo attende dai tempi di Diego Armando Maradona e che oggi si pone come possibile candidata a vincere anche la Champions League.
Salvino Cavallaro