“Per noi, la vertenza Lukoil e le prospettive del polo petrolchimico siracusano sono vitali. Da esse dipendono la sopravvivenza occupazionale e sociale non solo di una provincia, ma dell’intera regione. Lo abbiamo sempre affermato, abbiamo sempre agito di conseguenza. E continueremo a farlo con determinazione e senso di responsabilità, modulando ogni strumento di proposta e di protesta in funzione dell’interesse esclusivo dei lavoratori, delle loro famiglie e di tutte le comunità coinvolte. Non escludiamo in futuro il ricorso allo sciopero generale, ma riteniamo che attualmente siano più utili altre forme di mobilitazione in considerazione della convocazione delle parti sociali disposta dal ministro dello Sviluppo economico per venerdì 18″. Lo afferma la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, insieme con i segretari generali siracusani delle organizzazioni di categoria Uiltec, Uilm, Feneal, Uiltucs e Uiltrasporti Seby Accolla, Giorgio Miozzi, Severina Corallo, Anna Floridia e Silvio Balsamo. Gli esponenti sindacali, pur avendo fatto una scelta diversa, sottolineano di ‘rispettare la decisione delle strutture territoriali di Cgil e Cisl che, pur sapendo del nostro invito a tenere in debita considerazione la novità rappresentata dalla convocazione in sede ministeriale, hanno scelto di confermare lo sciopero del settore industria per il 18 con corteo a Siracusa. Noi non siamo d’accordo e ribadiamo per quel giorno, nel corso della riunione, la necessità di un presidio dinanzi al Ministero in modo da far sentire e vedere la presenza dei veri protagonisti: i lavoratori di Lukoil e del petrolchimico siracusano. Questa è una vertenza di rilievo nazionale. Merita, quindi, di oltrepassare i confini territoriali e raggiungere i luoghi delle istituzioni politiche perché a esse spetta offrire soluzioni concrete e immediate rispondendo anche alle nostre richieste di intervento della Sace e di nazionalizzazione”. “Il sindacato siracusano – concludono Lionti, Accolla, Miozzi, Corallo, Floridia e Balsamo – ha sempre condotto battaglie importanti in difesa dell’area industriale nel segno dell’unità e dell’autonomia, orgoglioso della propria storia. Della propria identità. Non ci convince, quindi, che Cgil e Cisl chiedano il coinvolgimento delle controparti datoriali. Auspichiamo, allora, un ripensamento di Cgil e Cisl mentre annunciamo per il 18 un presidio di fronte al Ministero dello Sviluppo in attesa di conoscere gli esiti del confronto, a seguito del quale decideremo come proseguire con le iniziative che auspichiamo possano essere unitarie. Per tutelare il diritto al presente e al futuro delle persone e del territorio”.