L’Ufficio per il lavoro della Conferenza episcopale cattolica dell’India (CBC) ha lanciato un appello internazionale per facilitare il rilascio immediato di 26 membri dell’equipaggio, tra cui 16 cittadini indiani, sulla nave ‘MT Heroic Idun’ tenuta in cattività in Guinea per quasi tre mesi. A riceverlo anche la “Stella Maris” di Milazzo e prontamente il responsabile locale Matteo Di Flavia si è attivato per diffondere il messaggio e chiedere il coinvolgimento delle istituzioni.
“I marittimi sono stati trattati come criminali senza accuse formali o procedimenti legali. Questa è una grande ingiustizia marittima”, ha sottolineato il 10 novembre il vescovo Alex Vadukkumthala, presidente dell’Ufficio per il lavoro della CBCI e responsabile dell’apostolato del mare (noto come Stella Maris).
Dal 14 agosto sono trattenuti in Guinea i 26 marittimi appartenenti anche a Filippine, Polonia e Sri Lanka oltre all’India.
Pur apprezzando gli sforzi del governo attraverso i suoi canali diplomatici, il vescovo Vadakkumthala ha esortato varie reti interessate “a lavorare instancabilmente per garantire il rilascio dei marittimi e il ritorno alle loro famiglie in difficoltà”.