Una situazione non più tollerabile. Entra in campo e passa all’attacco il consigliere di Cittadinanzaattiva nazionale Domenico Interdonato che fatto un paragone tra le autostrade e in particolare il telepedaggio dei paesi dell’Unione Europea e quello della Sicilia, definendolo “un caso a parte nel contesto europeo, con sistemi hardware risalenti a oltre vent’anni fa che necessitano un adeguato ammodernamento”. Il problema fondamentale sta proprio qui, nel mancato adeguamento delle strutture di telepedaggio che nel resto d’Italia c’è stato ma non sulla A18 e A20 e questo rischia di far incorrere in sanzioni europee attraverso la procedura d’infrazione che colpirebbe la Regione Sicilia, quale unica azionista del CAS. Un danno erariale e un blocco per la liberalizzazione del servizio. Infatti tante sono le società che gestiscono i servizi di telepedaggio e che qui in Sicilia non avrebbero possibilità sviluppo stante così la situazione. La prospettiva? Code ai caselli tra le prime conseguenze perché cominciano ad essere tanti i mezzi di trasporto che si affidano a società di servizi ma che, non sarebbero in grado di pagare il pedaggio in Sicilia. Una situazione di stallo dunque che dovrà trovare soluzione al più presto ed evitare una emarginazione ormai evidente.