Alle ore 19,30 di martedì 23 agosto 2022, presso il bellissimo Chiostro del Sacro Cuore di S. Lucia del Mela, sarà presentato il libro di Katia Trifirò – “La lupa sono io” – Anna Magnani a teatro, tra Verga e Zeffirelli. All’evento culturale parteciperanno: Fulvia Toscano, direttrice artistica NaxonLegge, la giornalista Nadia Maio, mentre i saluti istituzionali saranno dati dal Sindaco di S. Lucia del Mela Matteo Sciotto, da Rosalba Mendolia, Biblioteca Comunale “Elvira Giorgianni Sellerio” con la partecipazione del Maestro Giovanni San Giovanni che attraverso il suo violino saprà infondere momenti di prestigiosa musica. “La lupa sono io” è la fatica letteraria di Katia Trifirò di cui si è molto parlato in questi anni per l’importanza che ha saputo dare a uno dei volti più rappresentativi del neorealismo italiano: Anna Magnani.L’autrice Katia Trifirò ha scritto diversi libri, è docente di discipline dello spettacolo e giornalista esperta di formazione. Ha lavorato a lungo come esperta della Comunicazione e Ufficio Stampa, occupandosi anche di formazione in progetti scolastici e professionali. Ha iniziato a svolgere attività didattica e di ricerca universitaria dopo il Dottorato, a partire dalla grande passione per l’arte e il teatro. Ha pubblicato monografie e saggi su riviste specializzate e per diverse case editrici. Senza alcun dubbio,possiamo definirla personaggio eclettico, talmente tante e di notevole qualità sono le cose che fa attraverso la fantasia, la creatività e la voglia sempre viva di rendersi inclusiva nel mondo dell’arte.
Come dicevamo pocanzi, tra le tante opere letterarie realizzate da Katia Trifirò, c’è questa pubblicazione dal titolo: “La lupa sono io. Anna Magnani a teatro tra Verga e Zeffirelli”. Nato qualche anno fa per celebrare i cento anni dalla morte del grande autore siciliano Giovanni Verga, il testo dell’autrice è davvero interessante perché è capace di affrontare e mettere in evidenza il rapporto dell’arte di Anna Magnani con la regia di Zeffirelli e il teatro del grande Verga. Sì, perche Anna Magnani non è soltanto un’icona immortale del cinema, ma è anche una straordinaria protagonista della scena teatrale novecentesca. Dagli anni di formazione nella scuola “Duse” agli esordi con la compagnia di Niccodemi, dai palcoscenici di prosa alla rivista, le tappe di un lungo apprendistato teatrale le consentono di sperimentare il proprio talento attraverso generi differenti e sodalizi irripetibili,sino alla svolta del 1945: è l’anno di Roma città aperta in cui si spalancano definitivamente le porte del grande schermo ed esplode il caso internazionale di “Nannarella”. In teatro l’attrice tornerà soltanto nel 1965, dieci anni dopo la sua ultima apparizione diretta da Franco Zeffirelli nei panni tragici della Lupa. A partire dalla grande passione per l’arte e il teatro. Ha pubblicato monografie e saggi su riviste specializzate e per diverse case editrici. Senza alcun dubbio, possiamo definirla personaggio eclettico, talmente tante e di notevole qualità sono le cose che fa attraverso la fantasia, la creatività e la voglia sempre viva di rendersi inclusiva nel mondo dell’arte.
Come dicevamo pocanzi, tra le tante opere letterarie realizzate da Katia Trifirò, c’è questa pubblicazione dal titolo: “La lupa sono io. Anna Magnani a teatro tra Verga e Zeffirelli”. Nato qualche anno fa per celebrare i cento anni dalla morte del grande autore siciliano Giovanni Verga, il testo dell’autrice è davvero interessante perché è capace di affrontare e mettere in evidenza il rapporto dell’arte di Anna Magnani con la regia di Zeffirelli e il teatro del grande Verga. Sì, perche Anna Magnani non è soltanto un’icona immortale del cinema, ma è anche una straordinaria protagonista della scena teatrale novecentesca. Dagli anni di formazione nella scuola “Duse” agli esordi con la compagnia di Niccodemi, dai palcoscenici di prosa alla rivista, le tappe di un lungo apprendistato teatrale le consentono di sperimentare il proprio talento attraverso generi differenti e sodalizi irripetibili, sino alla svolta del 1945: è l’anno di Roma città aperta in cui si spalancano definitivamente le porte del grande schermo ed esplode il caso internazionale di “Nannarella”. In teatro l’attrice tornerà soltanto nel 1965, dieci anni dopo la sua ultima apparizione diretta da Franco Zeffirelli nei panni tragici della Lupa. A partire da questo spettacolo, alla vigilia di un anniversario importante come il centenario della morte di Giovanni Verga, indagare l’incontro tra la poetica recitativa e artistica di Anna Magnani e il personaggio irregolare e affascinante di gnà Pina attraverso il lavoro registico di Zeffirelli significa interrogarsi su molteplici questioni, a partire dal profondo originario legame che ha prepotentemente connesso la vicenda umana e artistica di “Nannarella” al mondo del teatro, del quale l’attrice non ha mai smesso di sentirsi parte.
Dunque, questo e tanto altro avremo modo di ascoltare e anche interagire in maniera inclusiva, martedì 23 agosto nel Chiostro del Sacro Cuore di S. Lucia del Mela in provincia di Messina.
Salvino Cavallaro