Una situazione occupazionale sempre nel limbo, nessuna duratura garanzia che faccia intravedere un futuro florido con possibilità di investire sul lungo periodo. Questo il quadro preoccupante che la Camera del Lavoro CGIL di Milazzo ha messo in evidenza in una lettera aperta al sindaco Midili nel quale fa un quadro non certo confortante della situazione non solo a Milazzo ma in tutto il comprensorio. Un’economia che attanaglia le famiglie sempre più in crisi e costrette a diminuire i consumi, il che si ripercuote sull’economia di tutto il paese. Un accento la CGIL lo pone anche sullo sviluppo industriale fondamentale e condizionato da scelte degli anni ‘60 ma che adesso, si legge nella lettera, preoccupa a livello ambientale dopo la fischi stazione di zona ad alto rischio ambientale. E una proposta di CGIL: riconvertire l’area industriale orientandola all’agro-alimentare, con 278 ettari di terreni della zona ASI di Giammoro tutte da bonificare e convertire alla green economy, creando nuovi posti di lavoro. Un punto di partenza potrebbe essere rapprendenti dalle Zes che consentono agevolazioni fiscali e misure di sostegno delle Start Up, incentivi per i lavoratori e insediamento di nuove attività. Al fine di sviluppare in qualcosa di concreto tali spunti occupazionali, la CGIL ha chiesto al sindaco Midili di farsi promotore di un incontro con con il Prof. Alessandro Di Graziano, (Commissario Straordinario ZES Sicilia Orientale), insieme alle OO.SS. e Datoriali, “al fine di avviare un tavolo di discussione per poter attuare progetti di sviluppo e nuova occupazione per la nostra realtà”.