Quest’anno il pellegrinaggio che migliaia di devoti compiono alla grotta di Sant’Antonio, assumerà un significato più forte, ricco di speranza. Si, perché dopo la messa nella chiesa del Capo, Stefano Scibilia riceverà la benedizione del parroco e partirà, in bici, alla volta di Padova dove si sottoporrà ad alcuni controlli per cercare di debellare il tumore che lo accompagna, suo malgrado, da qualche anno. Scibilia ha superato la fase acuta della malattia, la chemioterapia, i malesseri ad essa legati: “È stato difficile, racconta Scibilia, quando ero sotto chemio ero molto debilitato e anche mangiare era un problema perché tutto sembrava sempre insipido”. Adesso Stefano Scibilia, poliziotto e ciclista per passione, deve sottoporsi a controlli periodici e il prossimo sarà a Padova nei giorni successivi la festa del Santo e quest’anno ha deciso di compiere un pellegrinaggio “diverso”: partirà in bici il 13 giugno subito dopo a messa e raggiungerà l’ospedale a Padova, farà i controlli e ritornerà nella sua città in auto con la famiglia. Una prova per lui, anche se il viaggio a parte l’impegno fisico non ha controindicazioni per la sua malattia, ma anche un messaggio che Stefano Scibilia viole lanciare a coloro che non sono in salute, a quanti si abbattono per l’arrivo di prove e difficoltà, rivolta anche a chi non vuole curarsi. E lui sa bene quanto sia importante combattere per la vita e la sua famiglia, lui che ha attraversato il dolore di perdere il padre per colpa di una malattia. E questo gli da una marcia in più, andare avanti e vincere definitivamente contro il tumore. Il suo viaggio in bici verso Padova sarà documentato sulla pagina Facebook “Un viaggio per la vita”.