Non nascondo che prima di fare questa intervista del tutto particolare, ho dovuto in qualche modo documentarmi giusto per avere un minimo di conoscenza su ciò che andavo a chiedere al mio interlocutore, visto che la mia radice giornalistica è iniziata e poi proseguita con percorsi professionali diversi. Tuttavia, nell’ottica di seguire e conoscere sempre qualcosa di nuovo nel tentativo di contribuire alla corretta informazione, ho ritenuto opportuno addentrarmi nel mondo del “Metaverso”, un termine che ormai è di attualità e di cui si stanno interessando anche i più titolati mezzi d’informazione, compresi quelli che si occupano di economia e finanza. Il tema è sicuramente interessante, anche se talora non facile da comprendere. Tuttavia, nella ricerca di fare maggiore chiarezza e fruibilità di lettura ho pensato di intervistare il Dr. Enea Benedetto presidente di Vectorium – l’azienda che opera nel campo della finanza e delle criptovalute. Ascoltiamolo dunque in questa esaustiva intervista, nella speranza di conquistare anche la curiosità del lettore.
Dr. Benedetto – che cosa si intende per “Metaverso” – termine di cui tanto si sta parlando in questi ultimi anni?
“Con il concetto di Metaverso (o Web 3.0) si intende un ambiente immersivo in cui gli utenti possano disporre in modo decentralizzato del valore intrinseco dei propri dati e li possano far fruttare (valorizzare) con un beneficio diretto. In tale universo metafisico può altresì essere creato un proprio metaEgo in cui vivere esperienze digitali godendo di un beneficio economico proporzionale al tempo “vissuto” nella realtà digitale; si tratta di un universo dove realtà virtuale, realtà aumentata e realtà fisica convergono ed i cui vari passaggi da una realtà all’altra sono vieppiù impercettibili grazie alla alta definizione delle immagini stesse.”
Dalla ricerca di Sensemakers – il consulente aziendale di Milano – emerge il timore che la realtà virtuale amplifichi le diseguaglianze economiche e sociali. E’ così?
“La realtà virtuale potrebbe forse creare inizialmente delle disuguaglianze in termini di tecnologia utilizzata per “godere delle proprie esperienze digitali” (vedi analogia con i telefonini all’inizio della loro comparsa sul mercato), ma in realtà a tendere sarà esattamente il contrario: qualsiasi utente in qualsiasi parte del pianeta potrà produrre, giocare, vivere digitalmente e guadagnare in modo assolutamente egualitario.”
A proposito di questo rischio, non sarebbe opportuno istituire regole e codici di comportamento?
“Certo, occorrono regole e codici di comportamento che garantiscano lo stesso livello e condizioni di partenza eque per tutti (level playing field). Noi per esempio, col Metaverso ecosostenibile che stiamo sviluppando in sinergia con Binance e Vectorium, abbiamo creato un codice sostenibile, una sorta di continuo “forcing to learning” in cui gli utenti sono spinti a giocare e ad accrescere contestualmente la loro “impronta green”, li spingeremo a giocare e crescere attraverso dei concetti legati alla sostenibilità ambientale, in cui le cosiddette Climate Actions saranno retribuite attraverso la blockchain. In questo modo la Vectorium Holding ha deciso di stanziare il controvalore di 500 milioni di dollari proprio per incentivare la nascita, lo sviluppo e la crescita di queste Isole Green nel Metaverso. Tali isole potranno essere acquistate e valorizzate sia attraverso meccanismi di crypto exchange trading che attraverso Planet and Climate Actions registrate sulla blockchain Vectorium, che ricordiamolo è la prima blockchain al mondo completamente Certificata Green da Bureau Veritas già dal 2019.”
Ma che cos’è la blockchain?
“Blockchain è un database che si basa sullo sviluppo di un registro di contabilità condiviso ed immutabile che facilita il processo di registrazione delle transazioni e la tracciabilità dei beni e/o dei dati in Rete”.
In tutto questo viaggio nel virtuale, non c’è il pericolo di allontanarsi troppo dalla realtà?
“L’importante nel virtuale è renderlo sempre collegabile e collegato a doppia via con la realtà fisica, certamente se non si creano i presupposti di collegamento con la realtà si rischia una fuga di solo andata nel virtuale per nascondersi dalla realtà quotidiana, ecco perché abbiamo deciso che ogni azione che si svolgerà nel Green Metaverso di Vectorium, www.archipelagus.org , genererà un beneficio “ambientale” concreto e reale al Pianeta.”
Metaverso, blockchain, crypto, ci sono differenze sostanziali?
“Sono tutte e tre strumenti collegati tra di loro; le criptovalute sono un caso di uso della blockchain con il tentativo di immagazzinare il valore intrinseco della stessa, il Metaverso pone le sue basi sui sistemi blockchain proprio per generare ricompense ai propri utenti ed una grande flessibilità nella compra-vendita di merce all’interno dei MetaSpazi stessi (attraverso per esempio la Crypto Art ed i Non Fungibles Tokens NFT). Le crypto e la tecnologia che le supporta (per l’appunto la blockchain), si basano sulla decentralizzazione, questo meccanismo si mantiene in equilibrio usando diversi sistemi di conferma e codifica sotto forma di nodi ed “hash”; blockchain è il termine che descrive la tecnologia che alimenta tutti i protocolli, le criptovalute sono una delle possibilità di uso di questa tecnologia e il Metaverso è un universo digitale che si serve della blockchain per alcune attività e rende le criptovalute strumenti di controllo oltre che di valore, il tutto sempre accomunato dal fatto che vi è una ricompensa sia per risolvere complessi calcoli che determinano l’univocità dell’operatività, sia per il numero di transazioni e o azioni svolte nel Metaverso (il cosiddetto “Play to Earn”). In prospettiva potremmo addirittura pensare che vi saranno delle blockchain basate sul Proof of Play, ovvero un meccanismo di regolazione della blockchain stessa attraverso le “azioni di gioco digitale” dei propri utenti.”
Per finire Dr. Benedetto, possiamo dire senza ombra di dubbio che il Metaverso creerà nuove opportunità di lavoro? Oppure si rischia di rifugiarsi nell’effimero mondo del virtuale?
“Il Metaverso sarà un catalizzatore all’interno del mondo del lavoro del futuro. Alla pari dell’energia nella termodinamica che non si crea né si distrugge ma solo si trasforma, anche il mondo del lavoro e l’impiego subirà una trasformazione (creazione distruttiva come suggeriva Schumpeter) che gli individui e le istituzioni devono essere in grado di cogliere.”
Salvino Cavallaro