Tra la fine dell’anno 2019 a oggi, i vari accadimenti avvenuti in ambito mondiale hanno finito con il cambiarci interiormente. Ripetuti timori di vivere un quotidiano fatto di difficoltà di vario genere aumentano il nostro malessere. Da quel “Andrà tutto bene” che ci ha accompagnato nel periodo della pandemia da Covid 19, assieme a quegli interminabili giorni di confinamento che ci hanno allontanati dagli altri per paura di contrarre il virus, a oggi in cui assistiamo all’infamante guerra di Putin contro l’Ucraina. Si chiami infezione mortale da virus o guerra civile, si tratta sempre di attentato al genere umano. E noi, sottoposti come siamo a mettere sempre a rischio la nostra sensibilità d’animo, produciamo costantemente delle paure consce o inconsce che allontanano sempre più la serenità di vivere. Amore come simbolo della pace e odio come seme della follia. E allora pensiamo che proprio non ci voleva questa grave continuazione che porta il genere umano ad avvilirsi di fronte ad accadimenti di così grande portata mondiale. Attraverso tutte queste ripetute emozioni cui siamo sottoposti senza attimi di tregua, ci accorgiamo dell’avvenuto cambiamento del mondo interno o esterno a noi capace di mutare il nostro modo di essere, di agire, di pensare e quindi di vivere. E’ sicuramente una condizione psicologica che non ci aiuta a stare bene e che in soggetti particolarmente sensibili può addirittura provocare il desiderio di allontanarsi da tutto e tutti. E allora ci aggrovigliamo in lunghi periodi della giornata in cui le riflessioni sul senso della vita si fanno sempre più frequenti, quando invece l’essere umano avrebbe bisogno di vivere la propria vita in serenità cogliendo con gioia anche solo il fatto di svegliarsi al mattino e farsi coinvolgere da una vita che nasce, dalla bellezza della natura, dal giorno che inizia, finisce e poi ricomincia, alla libertà di pensiero ed espressione che è basilare, assieme a tante altre cose apparentemente semplici che invece sono la sostanza della vita nella gioia di essere venuti al mondo. E invece accendiamo la televisione e vediamo tragedie umane provocate dall’odio e dalla pazzia di distruggere tutto per il tornaconto personale con false, ipocrite apparenze politiche. Il nostro riferimento a Vladimir Putin è chiaro, proprio per la sua assurda presa di posizione nell’avere fatto nascere una guerra contro l’Ucraina che si sarebbe potuta ovviare con l’unica arma possibile; la diplomazia, il dialogo, la voglia di addivenire a degli accordi senza l’ausilio delle armi attentatrici di morte. Ecco, pensiamo proprio che sia proprio questo il tormento di tutti noi e cioè l’incapacità di un uomo responsabile di una delle più grandi e importanti potenze mondiali, che non avverte la pericolosità di coinvolgere il mondo sulla strada della distruzione. Basta una scintilla, così com’è già avvenuta, per mettere nella disperazione i popoli, i vecchi, le donne, i bambini, le famiglie che per paura della morte cercano vie di fuga in massa. Fa male leggere negli occhi la disperazione, avvertire il dramma umano mentre sei davanti alla Tv e magari sei a tavola in uno dei tanti mezzogiorno o sera in cui ti passa pure l’appetito. E allora vorresti pregare, sperare, mentre poi quasi ti senti disarmato davanti alla potenza dell’odio che fa capo a un uomo che ha impugno la Russia ma non certo il suo popolo, che manifesta purtroppo ancora troppo in sordina il diniego alla guerra. E’ il totalitarismo in cui si concentra il volere di una sola persona che domina l’intera società grazie al controllo centralizzato dell’economia, della politica, della cultura e tanto altro. E noi che grazie a Dio siamo abituati a sistemi democratici ed europeisti che sanno di umanità, diplomazia e incontri che invogliano al dialogo politico, ci sentiamo inorriditi davanti a tanto pericolo per l’umanità. Che Dio ci aiuti! E, come dice sempre Papa Francesco, non facciamoci rubare la speranza. Nonostante le ansie del nostro tempo.
Salvino Cavallaro