La rimozione del vecchio teatro, inutile e obsoleto, alle spalle del Duomo Antico crea finalmente le condizioni per un nuovo inizio.
Auspichiamo che ci si muova non solo nel senso di un’ attrazione turistica, ma in direzione di un sito di interesse culturale e di attività compatibili nel segno del rispetto, della tutela e della valorizzazione.
Italia Nostra che negli anni, dal convegno ”Un castello per l’Europa” del 1990 in poi, ha posto al centro della sua attività il nostro Bene Culturale più prezioso, non intende sottrarsi dall’avanzare proposte concrete e immediatamente realizzabili:
1- Aprire la Porta dell’ Isola anticipando l’intervento previsto nel Piano Triennale delle opere pubbliche per il 2024 e utilizzando il progetto già realizzato ”in house” e precedentemente non finanziato. E’ un intervento che può e deve essere realizzato prima di qualsiasi altro per tre ragioni: ripristinare l’antico accesso pedonale alla Città Murata, consentire la fruizione del bene ai portatori di handicap oggi impossibilitati, realizzare una seconda uscita per la sicurezza in occasione di eventi.
2- Riprendere scavi e ricerche per una completa e corretta conoscenza del Bene chiamando alla collaborazione Soprintendenza e Facoltà Universitarie interessate: chiediamo la sistemazione e la cura di quanto emerso negli scavi del 2008-2009, nuove campagne nell’area finalmente liberata dietro il Duomo, ripristino e messa in sicurezza dei diversi sentieri che dalle porte di S. Maria e dell’Isola portavano al Mastio, catalogazione delle numerose cisterne pubbliche e private.
3- Evitare interventi devastanti e falsificatori in occasione del finanziamento per la cosiddetta ”forestazione” ; piuttosto recuperare e ripristinare giardini e vegetazione quali si presentavano nei momenti di maggiore espansione della Città antica. Si eviti la piantumazione di alberi ad alto fusto, si proceda al recupero di giardini e orti storici (ad es. quello del ”Castellano” e quello dell’ ”Aiutante” citati nella ”Relazione delli ripari indispensabili” del 1756), del boschetto di olivastri alla Mola, del Giardino delle Essenze tra S. Maria e la Fonderia, del mandorlo secolare sopra il Duomo Antico. Per il resto sono compatibili solo arbusti e piante cespugliose compatibili con quell’ambiente. Su questo chiediamo che la Soprintendenza ai BB.CC.AA. vigili per evitare interventi devastanti e incompatibili.
4- Pensare le attività culturali dentro la Città Fortificata in aree idonee e non interessate a possibili scavi (il Mastio, il Duomo Antico, piazzale Zirilli di fronte alle Benedettine). Bene hanno fatto la precedente Amministrazione a cancellare e la nuova a non riproporre la realizzazione del teatro da 2000 posti nella cavea dietro il Bastione dell’Isola: la Città Fortificata non è uno scatolone nel quale collocare qualsivoglia spettacolo o struttura a prescindere dal suo altissimo valore culturale a dalla fragilità del sito. E’ piuttosto un luogo idoneo ad accogliere eventi medio piccoli (culturali, musicali e/o teatrali) di qualità e strutture non ancorate al suolo, non invasive e di dimensioni limitate.
Con l’occasione, insistiamo nel chiedere che si adotti il metodo del confronto tra gli Amministratori, il Volontariato e i cittadini nella logica della sussidiarietà prevista dalle normative del settore.
Guglielmo Maneri