Rasserena la sua saggezza e poi è sempre dalla parte della gente che segue le regole, che unisce. E’ la figura ideale in anni in cui l’Italia sbanda maledettamente aggravata com’è da iniquità e contrasti politici tra i partiti stessi. Insomma, è quel buon papà che ti aspetti, che dà sicurezza senza mai alzare la voce, perché la sua forza sta proprio nell’empatia con la sua gente, con quel popolo che crede come lui ai valori della vita per una società migliore, più concreta e determinata a tracciare la rettitudine in conformità dei principi morali che si riflettono in una condotta di assoluta onestà intellettuale. Oggi è stata la volta del giuramento del Mattarella bis, il giorno della proclamazione ufficiale a Presidente della Repubblica Italiana per la seconda volta. Una standing ovation l’ha accolto al suo ingresso in Aula alla Camera per la cerimonia del suo insediamento. “Nel momento in cui i Presidenti di Camera e Senato mi hanno comunicato l’esito della votazione, ho parlato delle urgenze – sanitaria economica e sociale – che ci interpellano. Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze” ha detto il Presidente Mattarella sottolineando che “la lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi ma non ci sono consentite distrazioni. Viviamo in una fase straordinaria in cui l’agenda politica è in gran parte definita dalla strategia condivisa in sede europea. L’Italia è al centro dell’impegno di ripresa dell’Europa. Siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione nell’ambito della transazione ecologica e digitale” Parole chiare, parole che esortano a ricominciare attraverso la strada dell’operatività e dell’unione nel rispetto dell’Europa per il bene di tutti. E ancora dice il Presidente: “Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire in questi prossimi anni, l’Italia del dopo emergenza. E’ ancora tempo di un impegno comune per rendere più forte l’Italia, ben oltre le difficoltà del momento. Un’Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano. Le attese degli italiani sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. Leggo questa consapevolezza nel voto del Parlamento che ha concluso i giorni travagliati della scorsa settimana. E’ questa stessa consapevolezza la ragione del mio sì e sarà al centro del mio impegno. Sono stati momenti travagliati per tutti, anche per me“. Ecco perché piace il Presidente Mattarella, semplicemente perché è uno di noi.
Salvino Cavallaro