I capi di Stato e di governo hanno approvato il pacchetto da 750 miliardi per la ricostruzione post – pandemia, suddiviso in 390 miliardi di sovvenzioni e 360 miliardi di prestiti. Finalmente, diciamo noi! Sì, finalmente si è addivenuti ad un accordo che sembrava ristagnare per l’opposizione di quei Paesi “frugali” – Austria – Danimarca – Paesi Bassi – Svezia – che spesso e volentieri si sono contrapposti ai Paesi mediterranei. Dopo 92 ore di negoziati a tratti anche drammatici, si è arrivati all’accordo di stabilire all’Italia una dote di 209 miliardi suddivisi in 82 di sussidi e 127 miliardi di prestiti. Non c’è che dire, la soluzione per il Premier Conte e per l’Italia tutta deve ritenersi assolutamente soddisfacente sotto l’aspetto di una partenza post Covid che ci ha messo in ginocchio più degli altri Paesi Europei. E adesso tocca proprio al nostro Paese che si trova alla vigilia di esami di fuoco, sapere gestire al meglio questi 209 miliardi di speranza per una ripresa che deve sapere partire dal basso, dando priorità a settori che più di ogni altro richiedono misure di assoluta urgenza. Pensiamo alla sanità, alla scuola, alle infrastrutture e a tanto altro che è stato dilaniato da una pandemia che ha raso al suolo la già fragile economia del nostro Paese. Un po’ come dire che l’attuale governo e la situazione politica esistente in Italia, deve dare prova di capacità, di forza, di organizzazione. Ne va del presente e del futuro di un’Italia che all’estero si è fatta conoscere come Nazione incapace di saper gestire la propria economia. Ebbene, ora è arrivato il momento di dare una risposta a tutti, in primis a noi popolo italiano che aspettiamo da anni una reale svolta di miglioramento di sgravi fiscali e ripresa della produttività delle aziende e del mondo del lavoro, e poi anche al resto del mondo. Soprattutto all’Europa, quella che ci ha sempre visto come Nazione di serie inferiore, inaffidabile e da trascinare come zavorra. E’ il momento di sfoderare il nostro orgoglio italiano, di mettere in atto tutta la nostra creatività di popolo orgoglioso della propria storia, della ricchezza del proprio patrimonio culturale universalmente apprezzato con oggettività da tutto il mondo. E’ tempo di riscossa e di riscoprire l’importanza di remare tutti nella stessa direzione per il bene comune. Dopo estenuanti ore di negoziazione talora fatta anche con maligna inimicizia, l’Europa ha acconsentito l’accordo per 82 miliardi di sussidi e 127 di prestiti che onoreremo come pattuito. Ecco, anche in questo dobbiamo dare la risposta all’Europa che deve sovvertire nei nostri confronti quell’immagine subdola di Nazione inaffidabile. Ripartire con la nostra economia con un sistema capace negli anni di restituire quanto prestatoci con gli interessi pattuiti. Il Governo e la politica italiana saranno capaci di fare tutto questo? Questa è la prova da superare. Adesso, più che mai, le parole non servono a nulla e i fatti concreti sono l’unica cosa che conta. Non possiamo e non vogliamo pensare all’ennesimo fallimento politico, ma ci aggrappiamo con fiducia anche all’orgoglio tutto italiano di dimostrare a noi stessi una capacità di ripresa che metta da parte ogni inutile e dispersiva chiacchiera esercitata con evanescenti toni demagogici, ma si dia forza alla reale voglia del fare per il bene di tutti.
Salvino Cavallaro