La GIORNATA della MEMORIA alla FIDAPA di Milazzo diventa Giornata di formazione, di orgoglio e di profonda emozione con un Relatore di gradissimo spessore culturale ed umano quale il Professore Giuseppe Fontanelli , docente di Letteratura moderna e contemporanea presso l’Ateneo di Messina.
Giuseppe Fontanelli ha affascinato il numerosissimo pubblico intervenuto a Pal. D’Amico con La Scrittura della Shoah.
Eravamo davvero in tanti, anche in piedi, e non per un rito celebrativo, ma con un sentimento di ricerca, con la coscienza del dovere di un ricordo che deve essere monito per oggi e per le Generazioni future .
Natascia Fazzeri, presidente della FIDAPA di Milazzo ha aperto il convegno con emozione e con orgoglio e dopo i saluti e le presentazioni dei partecipanti :Dirigenti Scolastici delle scuole primarie di primo grado Luigi Rizzo e Zirilli , i docenti e gli alunni che hanno interagito con la lettura di alcuni brani toccanti tratti dal libro Se questo è un uomo, e Salvo Presti assessore ai Beni Culturali che ha spiegato il significato di MEMORIA, una parola che in sanscrito significa Amore per la Ricerca, Indagine e che nell’etimologia contiene la radice mna, come in greco μιμνῄσκω
e in Italiano ritorna nella parola mente e nella sua funzione e ricorda che di stermini la Storia ne annovera tanti e molti come quello del popolo Armeno purtroppo taciuti ..
La Memoria ha il dovere di impedirlo .
Giuseppe Fontanelli ricorda appunto che Primo Levi scrisse il suo libro , dando vita ad una Letteratura scomoda, e attraverso un ampio e ricercato itinerario parla d Gesualdo Bufalino con “la diceria dell’untore , un romanzo che narra della battaglia estenuante della vita con la morte, di Piero Gobetti , Di Elio Vittorini, tutti grandi autori italiani che scrissero dell’olocausto perché l’orrore non si ripetesse.
Il Professore attraverso un excursus della Letteratura nata nel periodo nazista , ha ricostruito la Storia del periodo Hitleriano , un periodo che svilisce, annichilisce l’Umanità tutta , che oggi nel ricordo è raccapricciante come allora, ma P.Levi, come tanti Grandi del Passato tocca i vertici dell’Arte e del Sublime proprio per aver colto l’essenza del Dolore e per aver individuato nel Dolore suo e delle vittime di quel periodo il Male che spogliò l’uomo di ogni dignità , di ogni essenza umana.
Il Professore Fontanelli sente il bisogno di parlare ai giovani come Primo Levi che andava nelle scuole ad incontrare gli studenti per accendere i loro cuori perché non fossero indifferenti di fronte ad un dolore “indicibile”.. L’autore tornò sempre alla Scrittura, nelle diverse edizioni del Romanzo , come fosse la sua vera , unica casa : la Memoria.
Nel tracciare il profilo di P.Levi, Il professore Fontanelli narra, attraverso toccanti ricordi e versi dello stesso autore, delle amicizie di Levi con Luciana Nissim, Franco Sacerdoti e Vanda Maestro, laureata in Chimica come P. Levi che si innamora di lei in un momento in cui anche i sentimenti trucidati riuscivano a vivere nei sogni, nei desideri.
Suscitano emozioni i ricordi che il Professore riporta in vita, ma il suo “narrare diventa un “saggio di letteratura, di analisi , come i collegamenti che Egli coglie tra P. Levi e Manzoni nel confrontare le figure tenere di Emilia e della Cecilia manzoniana , nelle metafore di figure di animali, il ragno e l’ Aracne(resa ragno con la ragnatela per aver osato sfidare Atena) del Canto XII del Purgatorio di Dante. Dimostra Giuseppe Fontanelli, attraverso queste metafore, come l’uomo capace di qualunque sterminio, non potrà mai sterminare la Memoria e la Cultura , quella che Primo Levi fuse nel suo Dolore , quella che lo rese “Immenso”
E così La Giornata della Memoria diventa un’incantevole lezione di vita, una Lectio Magistralis che diviene un momento educativo e formativo.
E’ giusto ricordare, senza retorica e senza strumentalizzazione , ma solo per EDUCARE.
Rita Chillemi