La palestra è la sua vita, il rapporto con gli anziani che si sottopongono piacevolmente agli esercizi di ginnastica dolce è la cosa di cui non può più fare a meno. Sono i sentimenti che si creano e si moltiplicano nella vita di tutti i giorni, nell’incontro con le persone che hanno lo stesso idem sentire. Così si crea una sorta di alchimia capace di dare un senso a qualsiasi cosa si faccia. Federica Matrella è una giovane insegnante di ginnastica dolce che prova piacere nello stare assieme a chi, nonostante l’età non più giovane, si impegna a fare degli esercizi atti ad apportare un beneficio fisico nella convinzione di tenere in allenamento anche la mente. Ama la musica (della quale si avvale anche durante il suo impartire le lezioni in palestra) e il Festival di Sanremo che è per lei un appuntamento annuale da non perdere assolutamente. Di questo e di tanto altro parliamo in questa intervista, della quale ho colto il tratto di una Federica sensibile alle emozioni che si evolvono in lei come seme capace di germogliare in tutte le circostanze della vita. Nell’arte come nella musica, nei testi romantici ma anche impegnati delle canzoni che ama. E poi gli incontri e le sue relazioni umane che sono il fulcro del suo essere. Di seguito potrete leggere ciò che recentemente hanno scritto di lei i suoi “allievi” di ginnastica dolce.
Per te Federica
Sai Federica, venendo in palestra il mercoledì e il venerdì di ogni settimana, spesso riflettiamo quanto sia diventato piacevole stare insieme. Dopo tanti anni che ci conosciamo, mai una volta siamo stati assaliti dalla noia della ripetitività di fare sempre gli stessi gesti, gli stessi esercizi di ginnastica, disporci su tua indicazione in ordine sparso, muoversi a tempo di musica, poi prendere il tappetino e proseguire ancora insieme fino alla fine dell’ora, in cui con quel bellissimo sottofondo di musica terapeutica ci raccomandi di distendere bene tutti i muscoli, di respirare profondamente e poi con il tuo sorriso che ormai ci è famigliare, ci dici che siamo stati bravissimi, dandoci appuntamento alla prossima lezione. Tra noi tutti si è creato un feeling, un idem sentire che va oltre l’importanza di tenere in allenamento il nostro corpo e la nostra mente, ma si sintetizza nella piacevolezza di un incontro che tu hai reso importante. Grazie a te, venire a fare quella ginnastica chiamata dolce per le sue caratteristiche di indirizzo a persone anziane come noi, è diventato un momento di incontro, di scambio di chiacchiere talora anche eccessive, tenuto conto che in palestra dovremmo essere tutti più attenti ed eseguire alla lettera ciò che ci dici di fare. Ma fa niente, perché così si rafforza il nostro rapporto. In fondo è come vivere due ore della settimana insieme, dove tutti noi abbiamo anche il desiderio di relazionarci. E tu, con il sorriso che sempre invoglia a impegnarci per non deluderti, non ci rimproveri mai, capisci e accetti anche i momenti in cui il comportamento di qualcuno di noi non è perfettamente in linea a quanto tu vorresti. Tuttavia, cara Federica, questo è il tuo modo d’essere, il tuo modo di fare, di gestire e dedicarci tante ore di lezione che sono sempre più richieste da tanti di noi. Sì, perché quest’anno c’è stato un boom di iscrizioni tali da valorizzare ancor di più la tua persona, nel sapere gestire momenti di movimento fisico che si intrecciano alla simpatia che in te è innata. E allora, nel ringraziarti di esserci, di sopportarci, di avere pazienza, ti siamo grati per esserti affezionata un po’ a noi e ti diciamo con il cuore che anche noi tutti proviamo per te lo stesso affettuoso sentimento di gratitudine.
Grazie Federica!
Federica, cosa provi di fronte a certe testimonianze di affetto delle persone a cui impartisci le tue lezioni di ginnastica dolce?
“E’ una cosa bellissima che mi commuove e mi dà la gratificazione profonda del lavoro che faccio con passione.”
Visto che ami tanto le canzoni e la musica in generale, ti chiedo cosa rappresenta per te il Festival di Sanremo?
“E’ il simbolo della canzone e della musica italiana. Il Festival di Sanremo fa parte della nostra storia, della nostra cultura e coinvolge le nostre emozioni.”
E’ vero che lo guardavi anche da piccola?
“Sì, è vero. Già da piccola mi appassionavo ai cantanti e alle canzoni. Ma poi, a una certa ora, mi addormentavo.”
Cosa ti è piaciuto della prima serata del festival di quest’anno che ha raggiunto il suo 70esimo anno di vita?
“Mi è piaciuta la conduzione di Amadeus che si è rivelato un direttore artistico molto professionale, attento e preciso. Anche i cantanti di questa prima serata mi hanno soddisfatto nel suo insieme, anche se per quanto riguarda le canzoni c’è bisogno di ascoltarle più volte per poterle memorizzare e valorizzarle di conseguenza. E poi, lasciatemelo dire, Tiziano Ferro mi ha emozionato molto. Amo le sue canzoni e il suo modo di interpretarle.”
Quindi hai accettato con piacere l’idea che Tiziano Ferro e Fiorello fossero ospiti fissi per tutte le serate del festival?
“Assolutamente sì. E’ stata una bellissima idea, perché sono due personaggi molto amati dagli italiani. Una straordinaria strategia che aumenterà sicuramente gli ascolti, se pensiamo che Tiziano Ferro, soprattutto, è il simbolo della musica italiana ed è uno dei cantanti più amati. Trovo anche che la presenza di Fiorello messo a supporto di Amadeus, sia davvero un’idea geniale.”
Cosa pensi della performance di Tiziano Ferro e della sua commozione per nulla celata, che ha avuto dopo aver cantato la canzone di Mia Martini?
“Mentre Tiziano ha cantato la canzone di Mia Martini, mi sono rivolta a mio marito dicendo che non c’è nessuno in Italia capace di interpretare così bene questa canzone. Lui è uno dei pochi in grado di interpretarla così bene. C’è passione, c’è cuore, c’è professionalità nel suo cantare i suoi brani e anche quelli degli altri autori. E non è un caso che sia scaturito il pianto alla fine della sua interpretazione, proprio per quell’intensità emotiva che aveva messo nel cantare: “Almeno tu nell’universo”. Tiziano è unico e il Festival di Sanremo sarà seguitissimo anche per lui.”
Dunque, tante emozioni. Ma cosa sarebbe il Festival di Sanremo senza emozioni?
“Sarebbe nulla. Mancherebbe il senso di una manifestazione canora che fa delle emozioni il senso della sua esistenza. Se le canzoni non creassero emozioni che significato avrebbero?”
Cosa pensi dei messaggi socio – culturali lanciati dal palco dell’Ariston?
“Penso che è stato molto bello sentire la giornalista Rula Jebreal, la quale ha parlato del problema di genere, delle discriminazioni sessuali, delle violenze sulle donne. Mi piace molto questa sensibilizzazione dell’opinione pubblica ai temi sociali d’attualità, senza tuttavia fare politica. Sì, mi piace davvero!”
Federica, adesso veniamo al tuo lavoro di insegnante di ginnastica dolce. Cosa ti piace?
“Questo lavoro mi piace tanto perché mi gratifica e mi dà l’opportunità di stare a contatto con le persone ogni giorno. Mi piace conoscere le loro storie, sentire la loro vicinanza, individuare le differenze di ognuno. Loro mi danno davvero tanto e io cerco di ricambiare.”
Come ti poni nell’impartire le tue lezioni a persone che sono molto più avanti nell’età rispetto a te?
“Mi trovo molto bene perché loro hanno molto da insegnarmi. Ho sempre qualche cosa da imparare, a partire dalle ricette culinarie fino a parlare di discorsi profondi. Sono storie di normale quotidianità in cui mi rivedo anche se non sono ancora madre, ma posso capire le legittime ansie di genitori e nonni. “
Perché utilizzi la musica durante le tue lezioni di ginnastica dolce?
“Come abbiamo ampiamente detto, a me la musica piace tantissimo. Poi con la musica si incentiva il movimento fisico, la psicologia delle persone che si sentono più motivati a muoversi, più allegri e più rilassati.”
Federica, possiamo dire che lavorare in palestra è una tua scelta di vita?
“Assolutamente sì. E’ il lavoro di cui non potrei fare a meno”.
Per finire Federica. Mi dici qual è il momento più bello della tua giornata?
“Dipende dalle giornate. A volte ci sono momenti in cui le persone mi ringraziano e mi abbracciano. Oggi, ad esempio, in palestra è tornata Luciana che ha perso il marito da poco e dopo avermi abbracciata mi ha detto di essere venuta perché aveva bisogno di noi tutti. Una cosa che mi ha riempito il cuore perché in certi racconti, in certi atteggiamenti, in certi sguardi, c’è il racconto della vita con tutte le cose belle e anche brutte che accadono a ognuno di noi. Poi, quando torno a casa ritrovo mio marito e il mio fido cagnolone. Affetti che mi appartengono e mi riempiono la vita.”
Salvino Cavallaro