Il Coordinatore dell’Assemblea Territoriale “Messina la Casa dei Diritti” CittadinanzAttiva – Placido Smedile, scrive una lettera aperta al Sindaco di Messina Cateno De Luca. Cardile sostiene il principio su cui i disabili non sono disposti a transigere, che viene sintetizzato nella frase “Niente su di Noi senza di Noi”, che indica un preciso modus operandi, immodificabile, che non è stato tenuto in alcuna considerazione né dalla sua amministrazione né da quella parte del consiglio comunale che ha votato l’istituzione della “Messina Social City”.
Avete operato realizzando quello che temeva Gianni Ammendolia, cioè cambiando il paradigma dei servizi sociali, mettendo al centro il lavoratore e non più l’utente. Il nostro Salvatore Vernaci, qualche anno fa, proponeva e faceva approvare dalla Direzione regionale di CittadinanzAttiva, un documento i cui punti fondamentali erano che al centro di qualsiasi attività dei Servizi Sociali si doveva porre il servizio alla persona, rispettandone la dignità e rispondendo ai suoi bisogni e che era altrettanto indispensabile non sottovalutare il diritto al lavoro di coloro che operavano nel settore. Riaffermava, inoltre, il tassativo obbligo delle Amministrazioni comunali di far predisporre il progetto individuale, anche con la collaborazione delle famiglie, per rispondere alle effettive esigenze di ciascun utente secondo quanto espressamente previsto dall’art. 14 della legge 328/2000. E’ nostra intenzione segnalare tutti i casi di mancata attuazione di tale precetto, di cui verremo a conoscenza, al nostro avvocato Gianmaria Santilano.
Invece, nel realizzare la vostra intrapresa, di noi disabili, di noi che viviamo sulle carrozzelle, di noi che siamo allettati, di noi che per compiere i comuni atti della vita abbiamo bisogno dell’indispensabile aiuto di altri, di noi bambini autistici, di noi anziani, non avete tenuto conto alcuno.
A tutt’oggi, sappiamo dalla stampa, che i vostri interlocutori preferiti sono i sindacati, mentre le nostre richieste di confronto non hanno avuto risposta alcuna. La nostra attività di ascolto, presso lo sportello H, ci testimonia dell’assoluta inadeguatezza delle risposte che cerca di dare la “Messina Social City”.
Infine ci aspettiamo da lei una risposta, chiara e definitiva, sulla vexata quaestio della compartecipazione. Tutto ciò premesso le chiediamo di incontrarci il prima possibile.