“Questa è la mia vita”, è l’ultimo cd di Valerio Liboni. L’ho ascoltato e riascoltato con molta piacevole attenzione e ad ogni brano dei sedici che compongono il cd, ho avvertito il desiderio di Liboni di trasmettere ai propri fans il messaggio profondo dei suoi pensieri di oggi, del suo essere attuale, che ben si interseca in un monolito di ciò che è stato ieri dal punto di vista artistico e umano. Un po’ come questo suo cd che unisce brani editi e inediti, in una miscellanea di canzoni scritte e prodotte con Silvano Borgatta e Guido Guglielminetti. Ma c’è un motivo conduttore tangibile in tutte le musiche e le parole contenute in questo raccoglitore riassuntivo del percorso professionale di Valerio Liboni: l’emozione. Già, l’emozione che è alla base di ogni momento di vita, l’emozione che avverti quando ti sollecitano attraverso quei testi e quelle melodie che s’intersecano tra le corde più profonde dei tuoi sentimenti. Scaturisce naturalmente l’emozione, mai imposta e piacevolmente coinvolgente come quando ti siedi sul divano e ascolti la musica che ti piace, che ti interessa, ti fa riflettere e ti trasporta in un mondo particolare. Così come mi è successo ascoltando “Una lettera”, oppure “Se questo non è amore” o “Io sto bene con te”, canzoni inserite in questo cd che contiene altri 13 brani scritti e pensati per soddisfare il maggior numero di persone dai gusti musicali più disparati. E’ la risposta musicale a ciò che si chiedeva a questo ex batterista del gruppo de “I Nuovi Angeli”, che in carriera ha suonato, cantato e scritto per lui e altri illustri interpreti di successo. Il suo curriculum è ricco di momenti artisticamente importanti; ripeterli potrebbe sembrare anche stucchevole. Sì, perché tantissimi amanti della musica che conta, sanno già chi è e cos’ha fatto in carriera Valerio Liboni. Ciò che invece piace sentire da questo particolare artista che ha anche scritto molte canzoni dedicate al Torino, sua squadra del cuore, è ciò che lui è oggi dopo cinquant’anni di carriera costruita attraverso un percorso artistico e umano fatto di tante storie e aneddoti da raccontare. Qualche giorno fa l’ho incontrato con piacere in una vecchia torrefazione di Torino. Un incontro con il pretesto di prendere un caffè insieme, ma che ha avuto il gusto del ritrovarsi per raccontarsi cosa si dice, cosa si fa. E’ stato piacevole incontrarlo Valerio, perché da una volta all’altra che ci vediamo ci sono sempre tante cose da dirsi. Questa volta ho colto in lui il tratto di un uomo che metaforicamente sta sfogliando lentamente le pagine della sua vita artistica e personale, in maniera da gustarla fino in fondo attraverso una lettura che sa di narrazione. Lui che da sempre è stato uno spirito libero, adesso focalizza i suoi pensieri nei suoi affetti più cari come suo figlio Gianmarco che frequenta la prima elementare e sua moglie Noelvis, una bella ragazza cubana dal carattere deciso e molto sicura di sé. Ecco, credo di avere letto nelle parole e nello sguardo di Valerio Liboni, questo sentire umano che si intreccia tra i bellissimi ricordi di collaborazione artistica fatta ad alto livello con personaggi come Fiorella Mannoia, Rettore, I Camaleonti, Wilma Goich, Mal, Umberto Tozzi, Pippo Franco e tanti altri ancora. Sì, proprio lui che è figlio d’arte e ha scritto anche canzoni per Erminio Macario. E ascoltando “Questa è la mia vita”, l’ultima sua fatica discografica edita da Egea Music, si può percepire questo velato senso del tempo che è trascorso inesorabile, che non ha il gusto del rimpianto, ma della dolce riflessione di vivere il suo oggi in maniera più consapevole e matura. Suo figlio Gianmarco è la sua canzone più bella. Questo è tutto dire su ciò che è oggi Valerio Liboni, un artista poliedrico che ha piacere di raccontarsi. Chissà, forse per far sì che un giorno ancora molto lontano, qualcuno possa raccontare a suo figlio Gianmarco chi è stato veramente papà.
Salvino Cavallaro