La pausa caffè viene considerata reato anche nei palazzi di giustizia. Soprattutto e proprio lì dove si perseguono le pause illecite degli altri dipendenti pubblici. Il gup Roberto Riggio ha rinviato a giudizio quattro impiegate in servizio al tribunale di Palermo. L’accusa è di truffa aggravata ai danni dello Stato. Sotto processo andranno Mari Bognanni e Domenica Valpa, entrambe di 54 anni, Margherita Finazzo, di 50, Rita Raccuglia, di 43. Si tratta di Asu-Lsu, lavoratrici socialmente utili della Regione Sicilia, distaccate al ministero della giustizia e impiegate in alcune sezioni del tribunale: la seconda penale, la fallimentare, il lavoro, il gip. Sono state sorprese, su indicazione di un anonimo, a marzo del 2017, mentre ripetutamente facevano pause per prendere il caffè, ma senza avere strisciato il badge segnapresenze in uscita e in entrata, per quantificare i minuti impiegati al bar. Il monitoraggio da parte dei militari si è svolto nell’arco di una decina di giorni e il pm Francesco Gualtieri ha chiesto e ottenuto il processo, che si svolgerà il 20 marzo davanti alla quinta sezione del tribunale. Secondo la difesa le impiegate Lsu non sono sottoposte agli stessi vincoli rigidi di orario dei colleghi strutturati, dipendenti del ministero della Giustizia.