- Un video emozionante e prezioso, che suscita emozioni e invita alla riflessione. E’ stato presentato questa mattina, nel salone della Borsa del Palazzo camerale, il cortometraggio realizzato da Alessandro Tumino, giornalista della Gazzetta del Sud, Giovanni Renzo, compositore e pianista, e Daniele Brigandì (cameramen e autore del montaggio), arricchito e impreziosito dalla voce dell’attore teatrale e cinematografico Maurizio Marchetti.
- Un atto d’amore che i quattro messinesi hanno fortemente voluto, credendo fermamente nella possibilità di rinascita della loro città, a partire dal recupero della Zona falcata e dalla valorizzazione dei suoi tesori naturali, storico-architettonici e paesaggistici.
- A prendere parte all’incontro, il presidente e il segretario generale della Camera di commercio, Ivo Blandina e Alfio Pagliaro; il sindaco, Cateno De Luca; il commissario straordinario dell’Autorità portuale, Antonino De Simone; la soprintendente per i Beni culturali e ambientali, Mariella Vinci; il docente universitario di Geologia ambientale, Giovanni Randazzo.
- «Ripartiamo dalla nostra storia e dalla nostra memoria – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina – proseguendo in questo percorso virtuoso che si è innescato da qualche tempo, grazie alla sinergia tra enti e istituzioni. E’ necessario proseguire nelle attività di bonifica e di recupero dell’area, ma poi sarà essenziale gestire ciò che è stato recuperato. Questa comunità, che è il committente, deve decidere come cambiare il volto della Zona falcata».
- Con l’introduzione del vicecaporedattore della Gazzetta del Sud, Lucio D’Amico, che ha moderato l’incontro, si è entrati nel vivo dei lavori: «Questo video è un capolavoro ed è importante che sia proiettato agli studenti perché intere generazioni di messinesi non conoscono questa parte della città. Una zona che sembra irraggiungibile, ma che è il cuore pulsante di Messina». Subito dopo, la proiezione degli 8 minuti di cortometraggio, presentati da Tumino: «Da quando è stato firmato il Patto per la Falce, è stata intrapresa la strada giusta. Messina deve ripartire da qui, dove per anni è stato perpetrato un uso improprio della zona. E’ uno scandalo storico che la più grande fonte d’inquinamento industriale mai avuta a Messina sorgesse proprio accanto al più grande bene storico architettonico della città, in riva allo Stretto. Ma, per fortuna, grazie alla messa in sicurezza di emergenza del 2005-2007 e alle odierne demolizioni e analisi condotte dall’Autorità portuale e dall’Università, può dirsi che Messina sia uscita dall’incubo. Ma occorre pianificare e attuare non solo le bonifiche, bensì anche la valorizzazione del bene culturale».
- Presenti ai lavori, le scolaresche del Liceo classico “Maurolico”, del Liceo artistico “Basile” e dell’Istituto nautico “Caio Duilio”. Al termine, il dibattito con gli interventi dello storico, Franz Riccobono; della studentessa del “Basile”, Giulia Cavallaro; della dirigente scolastica del Nautico, Maria Schirò; del promotore della “Banda per la Falce”, Elio Conti Nibali; della prof. Elena La Spada e dell’arch. Massimo Lo Curzio.