Quale risultato era prevedibile da una campagna elettorale sottotono e cioè in sordina rispetto a tutte le precedenti ?
Da una campagna che per i rari comizi con ancor più rare apparizione dei candidati definimmo,in un precedente articolo,con il termine marinaresco di Calma Piatta (bonaccia eccessiva nella quale non vi è nemmeno un alito di vento).
Da una legge elettorale senza voti di preferenza consentendo così ai capipartito di scegliersi i più vicini a loro , privando la base della possibilità di scelta ?
Quasi sicuramente ciò ha determinato ,in molti casi, il poco impegno dei candidati non capilista nel listino con tenue,scarsa o nessuna speranza.
Da una legge elettorale che approvata con voti di fiducia si prefiggeva la “governabilità”,cosa questa che da molti elettori è stata interpretata come voglia di conservazione del potere ?
Nessuno tenne conto che la Calma Piatta è vista con sospetto dalla gente di mare perché a volte può provocare improvvise perturbazioni atmosferiche.
Ed è ciò che politicamente è avvenuto perché una valanga di voti ha premiato i Cinquestelle che dagli opinionisti filogovernativi venivano indicati “antisistema” e la Lega di Salvini che dai predetti opinionisti era guardata con grande sospetto.
E tutto ciò è avvenuto mentre il PD ha avuto una clamorosa ed inaspettata sconfitta.
L’entità dei voti spostati appare come voglia di un cambiamento e non semplicisticamente come voto di protesta.
Voglia di cambiamento rispetto all’ordine di priorità nella soluzione dei problemi con una programmazione che ponga in primo piano il lavoro,la sua dignità,sicurezza e stabilità senza più precarietà in modo che tutti abbiano certezza del domani.
Luigi Celebre