A2a, conferma investimenti e punta su transizione competitiva

Si sono chiusi con un utile “mai visto” i primi 9 mesi di A2a, in rialzo del 68% a 713 milioni. In rialzo del 33% a 1,8 miliardi il margine operativo lordo e del 13% a 898 milioni gli investimenti, con ricavi in calo del 17% a 9,09 miliardi per la contrazione dei prezzi dell’energia. Rivede al rialzo le stime sul 2024 l’amministratore delegato Renato Mazzoncini, con un margine operativo lordo tra 2,28 e 2,32 miliardi e un utile netto tra 0,80 e 0,82 miliardi. Il manager parla di “ottime performance economico-finanziarie” che hanno consentito al gruppo di “procedere più speditamente negli investimenti previsti dal piano” al 2035. In particolare “l’utile netto di oltre 700 milioni mai realizzato prima ha superato quanto registrato in tutto il 2023”. Confermati poi gli investimenti per 22 miliardi di euro del Piano Industriale 2024-2035, alzando però l’asticella del dividendo, con una crescita media annua che sale dal 3 al 4%. I quasi 900 milioni di investimenti dei primi 9 mesi dell’anno sono serviti allo sviluppo di impianti fotovoltaici, al potenziamento e all’efficientamento delle reti a supporto della decarbonizzazione, all’aumento della flessibilità degli impianti di generazione e al recupero di materia ed energia. E’ aumentata così la produzione di energia elettrica, con le rinnovabili al 55% del totale a 4,9 TWh tra idroelettrico, eolico e fotovoltaico. Ora per Mazzoncini l’obiettivo è di accelerare sulle rinnovabili, che sono una “tecnologia disponibile oggi” in grado di portare l’autonomia energetica del paese “dal 22 al 58%” e di abbassare nel contempo i costi dell’energia. “La transizione competitiva è un argomento molto importante che pone al centro la competitività energetica europea. Per rilanciare la competitività dell’Europa, come dice il Rapporto Draghi, servono innovazione, decarbonizzazione e autonomia, con 800 miliardi l’anno di investimenti aggiuntivi. Il 90% degli investimenti che abbiamo nel Piano si riflettono su queste necessità” ha dichiarato l’amministratore delegato Renato Mazzoncini. “Per arrivare al 100% di autonomia – spiega Mazzoncini le opzioni sono 3: le importazioni, l’impiego della Co2 catturata per alimentare le centrali termoelettriche e il nucleare”. Quest’ultimo garantisce costi dell’energia “come quelli attuali, tra 90 e 110 euro al MWh”. Per questo A2a guarda “con attenzione” alla cattura della Co2 chiedendo di “non rallentare lo sviluppo delle rinnovabili”.

Articoli consigliati