L’inflazione, ferma da aprile allo 0,8%, a luglio torna a salire all’1,3%. Resta comunque uno dei tassi più bassi dell’Eurozona, visto che in Germania e Francia risale al +2,3% e in Spagna al 2,9%, ma basta alle associazioni dei consumatori per lanciare l’allarme sui rincari per le famiglie italiane che toccheranno i 400 euro annui. Una brutta sorpresa che rovinerà le vacanze a molti, visto che i prezzi più alti si registrano proprio nell’offerta connessa al turismo, dai ristoranti alle piscine. Spese che assottigliano ancora di più il portafoglio degli italiani che faticano a riprendersi dalla stagione dei tassi di interesse alle stelle: la Banca d’Italia segnala che a giugno i prestiti al settore privato sono diminuiti dell’1,6% sui dodici mesi, e quelli alle famiglie si sono ridotti dello 0,9%.
Confermando la sua stima preliminare, l’Istat vede l’inflazione a luglio risalire all’1,3% sull’anno, con un aumento dello 0,4% su base mensile. La risalita si deve in primo luogo all’accelerazione dei prezzi dei beni energetici (quelli regolamentati salgono da +3,5% a +11,7%, quelli non regolamentati da -10,3% a -6%). Salgono anche i tabacchi (da +3,4% a +4,1%) e i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4% a +4,4%). Buone notizie invece per il carrello della spesa, perché i prezzi dei beni alimentari calano.