Ci sono lacrime di gioia che non si possono spiegare, raccontare. Impossibile dare una traduzione letteraria e perdersi nei meandri di una narrazione di momenti di vita e di sport non vissuti in diretta. E’ la bellezza dell’attimo che fa grande i nostri sentimenti, anche quelli apparentemente più nascosti. Ma ieri sera quando ho visto la spada azzurra femminile vincere l’oro in extremis contro le più titolate francesi alle Olimpiadi 2024, Beh, devo dire che quei brividi di emozione trasmesse in Tv mi hanno raggiunto. E’stata la grande festa della scherma femminile italiana, la spada azzurra rappresentata da Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi, Alberta Santuccio, Mara Navarria, che hanno conquistato la medaglia d’oro, terzo podio in assoluto arrivato dalla pedana del Grand Palais in questa edizione a cinque cerchi. In precedenza, erano arrivati il bronzo di Luigi Samele nella sciabola e l’argento di Filippo Macchi nel fioretto. Per la prima volta, la scherma femminile italiana vince l’oro Olimpico in un’arma differente rispetto al fioretto. Ma è quel trasporto emotivo che è stato trascinante, fino all’ultimo respiro, fino all’ultima speranza legata a un fil di spada che non ferisce ma provoca brividi di emozioni. E poi l’esplosione di entusiasmo con gli abbracci delle ragazze azzurre, emblema di chi ha sperato fino all’ultimo il successo contro le forti francesi che, giocando in casa, avevano i favori del pronostico. E lì, proprio tra le francesi le lacrime e gli abbracci avevano un sapore diametralmente opposto, ovvero quello della delusione, dell’amarezza, del quasi senso di colpa per avere perso. Ma quanti sentimenti forti produce lo sport, quanti risvolti di vita che ci appartengono. Ma è bello condividere, vivere le emozioni e poi narrarle. Anche se, come dicevo prima, non è come averle vissute in diretta.
Salvino Cavallaro