La NOTTE NAZIONALE DEL LICEO CLASSICO, promossa in rete e nata da un’idea del professore Rocco Schembra del liceo “Gulli e Pennisi di Acireale”, giunta alla sua X edizione, all’IIS G.B. Impallomeni di Milazzo ,è stata celebrata con la messa in scena della commedia Le Rane di Aristofane, rappresentata per la prima volta ad Atene nel 405 A.C.
La professoressa Concetta Pascon, docente di latino e greco, è stata sceneggiatrice e regista, interpreti gli alunni delle classi del triennio del liceo classico; ma non solo, a rendere la rappresentazione completa di tutte le forme espressive, dalla danza alla musica, sono stati tutti alunni dell’indirizzo classico.
É stato un lavoro di squadra quello dell’instancabile professoressa Pascon, assieme alle professoresse Gina Campagna e Laura Gullo.
Straordinaria l’interpretazione degli allievi che hanno fatto rivivere in chiave ironica e con intelligente comicità, contagiando di entusiasmo il pubblico presente, messaggi sempre attuali giunti a noi da tanti secoli fa, come il bisogno di uguaglianza, la consapevolezza che il denaro governa il mondo e prevarica anche lo spirito, il bisogno di pace contro ogni guerra e infine l’esigenza di bellezza, di poesia, unico baluardo contro le atrocità di tutti i tempi.
Così, come scrisse l’Autore del Sublime“ anche il riso è pathos” poiché con il riso, con l’ironia si esprime il superamento dell’odio, la forza per contrastare il dolore; non a caso nel medioevo venivano arsi libri di Aristotele che trattavano del “riso”, temuto come arma di libertà degli uomini dalla paura.
Questo lavoro preparato in sole due settimane, nato dagli sforzi di molti, coordinati e armonizzati dalla parola scritta e parlata, è stato anche per gli entusiasti spettatori la dimostrazione viva e intensa di un modulo didattico in cui le competenze espressive maturate da allievi di anni diversi, sono state esercitate e splendidamente mostrate. Un master d’istituto che rafforza l’importanza del Teatro nella Scuola, progetto altamente educativo e formativo usato per l’occorrenza come banco di prova per mostrare quanto le discipline classiche adeguatamente proposte nelle forme e anche nei limiti imposti della Scuola attuale, cotribuiscano a forgiare competenze e personalità capaci di affrontare la vita nel mondo odierno, con le pesanti sfide attuali e le incognite future.
Bisogna superare l’aporia dell’inutilità della lingua greca e latina contro l’utilità delle lingue moderne, perché la lingua greca e la latina non si basano solo sulle sudate regole grammaticali, palestra ineguagliabile della mente, ma sul pensiero greco e latino, su quel pensiero critico atto ad aprire le menti e a renderle duttili ad ogni competenza tecnica, scientifica e letteraria.
Oggi i media ci parlano ripetutamente di intelligenza artificiale, inculcando in tutti la paura, che l’essere umano possa essere annientato, quando è proprio l’uomo che crea ogni sofisticata forma tecnologica. Per vincere questa paura è necessario preparare i giovani, educarli a potenziare il pensiero critico, allargare la loro mente perché accolgano tutte le novità della tecnologia per fruirne, per metterle a loro servizio. La tecnologia al servizio degli uomini e non viceversa. Per combattere ogni forma di corruzione, di ingiustizia, per combattere l’odio, non servono guerre, ma la formazione al pensiero critico e alla capacità di esprimerlo nelle lingue praticate dall’individuo, patrimonio inalienabile e fondamentale.
Agli alunni del Liceo G.B. IMPALLOMENI servirà sicuramente il Testo de Le Rane di Aristofane con la sua satira graffiante, servirà il tenace lavoro dei loro insegnanti, quello spirito di gruppo nel trasmettere un messaggio condiviso li accompagnerà inconsapevoli nel percorso futuro dei loro studi e della loro vita tutta.
Il Liceo G.B. Impallomeni, indirizzo Classico, ha dimostrato in un breve spazio di tempo che la notte è proprio l’anteprima della luce, di cui loro stessi sono potenziali artefici, e che nel mondo classico possiamo trovare strumenti per combattere il male, strumenti che non sono armi, ma parole, logos, e tuttavia…
Rita Chillemi
Rita Chillemi