IL COMMENTO
Caro Salvino il tuo articolo mi ha stimolato.
Affronto l’argomento partendo da lontano e mi piace affrontarlo con un inizio certamente ironico che fa parte della mia vita di bambino.
Cos’era il calcio ? : Per me ragazzetto, anni 1950 e successivi, era quello in “fiale” che mi veniva iniettato su prescrizione del medico di famiglia. “Così il ragazzino si rinforza”, diceva. Approssimandosi la primavera, anno dopo anno, il buon dottore prescriveva e papà Raffaele “Zac” iniettava. “Ti ho fatto male?” diceva ogni volta. “No, papà…..però brucia. “Tranquillo domani la faremo dall’altro lato”. Erano quelli gli anni delle cure preventive e curative come fatto routinario – culturale. Almeno così era a casa mia.
Cos’era il calcio ? : Era quello che io giocavo con gli amici di pari età, con un pallone di pezze arrotolate, in uno slargo sotto casa.
Ed Era quello che – tredicenne – giocavo all’Oratorio Domenico Savio a Messina, nel cortile, con un pallone di cuoio – sotto gli occhi vigili del Buon Don Miracola, Assistente del gruppo Scout al quale ero iscritto.
Cos’era il calcio ? A livello professionistico era quello giocato con una squadra strutturata con un portiere, due terzini, le ali, le mezz’ali ed il centro avanti . Era questa una struttura – più che collaudata – che prevedeva un certo numero di riserve per ogni ruolo affinchè l’allenatore potesse fare scambi a seconda delle necessità. A quell’epoca, ricordo, la rimessa dal fondo era rigorosamente fatta dai terzini dall’angolo dell’area piccola o dal portiere col tiro lungo. Non c’era quel cincischiare fuori luogo, all’interno della propria area, col passaggio al portiere, il ritorno dal portiere con ripetizione fastidiosa, pericolosa ed improduttiva di tale scelta tecnica ( ? ) fino (ed è capitato molte volte) a subire il gol.
Oggi, quanto a formazioni, sembra parlare dei numeri della cabala per via di una serie di combinazioni studiate ma non sempre produttive di risultati. Combinazione 3-4-3 oppure 4-3-2-1 o ecc. a seconda di come l’allenatore ed il suo staff intendono schierare gli uomini in campo. Ma è ovvio che questo non è tutto e non è il toccasana in assoluto. Ci vuole ben altro e cioè il saper “comandare” sapere analizzare e soprattutto ci vuole quello che in gergo si indica col termine di “spogliatoio”. A tale proposito ricordo un episodio simpatico da raccontare. Pare che il buon Signor Massimino, presidente del Catania Calcio si lamentasse per i risultati che non arrivavano e che un suo collaboratore gli abbia detto: Signor Presidente, certo che non arrivano risultati, ci voli amalgama ‘ntò spogliatoiu masinnò non ‘nni vincemu pattiti” ed il Presidente di botto: “Cù iè chistu, ciccatilu e puttatimillu ‘ccà accussì ‘u ‘ngaggiamu subitu”
C’era una volta, è giusto ripeterlo, perché il calcio di allora non lo vedremo mai più poiché chi di fatto lo “gestisce” mira ad interessi assai più grandi ed assai più lontani dallo spirito prettamente sportivo. E non è la nostalgia del “vecchio”, di chi non accetta le innovazioni; no proprio no! – Che ben vengano le innovazioni se non sono per scopo o frutto di appetiti malsani non conciliabili con lo sport ed assai spesso nemmeno con la disciplina sportiva o con la Legge. Man mano, negli anni si è visto uno stravolgimento e cominciò il periodo degli appetiti, delle vendite di giocatori, degli ingaggi da capogiro e purtroppo e per conseguenza anche di comportamenti al di fuori del lecito. I milioni, prima ( centinaia) e gli euro poi (milioni) hanno fatto sì che i Club divenissero vere e proprie holding – sedi e fonti di potere – ed hanno perso di vista l’essenza di uno sport che affonda le sue radici nella lontana Cina, (cito: XI secolo a.c.. Questo sport era considerato un vero e proprio esercizio fisico tanto che, durante la dinastia degli Han , veniva ritenuto un’esercitazione fisica fondamentale! . La maggior differenza con il calcio moderno è che la palla non doveva toccare terra, ed era passata al volo da un giocatore all’altro. (fonte Google).
Cos’è il calcio oggi ? – Non quello appena volutamente evocato, purtroppo ; sono troppe e troppo pesanti le sconcezze e le irregolarità alle quali si assiste che – a volte – vengono colpite dai rigori della Legge ma il problema vero e che troppi soggetti si sono gravemente ammalati di “europatia” acuta e tal’altri – seppur già danarosi fino al vomito – anche di ludopatia scommettendo fraudolentemente su loro stessi o coinvolgendo qualche compiacente collega di cordata anch’esso ammalato dI quella malattia che non è facile da guarire.
Caro Salvino, che dire di più……penso sia già troppo e troppo inaccettabile visto che in questione c’è il SIGNOR CALCIO che certo ha radici assai più nobili.
Ciao, buona giornata, un abbraccio