I Socialdemocratici della Sicilia esprimono piena solidarietà a Liliana Segre ed alla sua famiglia per le «crudeli e sciocche “parole in libertà” pronunciate dall’ex diplomatica Elena Basile all’indirizzo della senatrice a vita e superstite dell’Olocausto, a poco più di una settimana dal Giorno della Memoria». Una circostanza che, secondo i socialisti democratici siciliani, rende «il cinico e falso vaniloquio di Basile, già di per sé sconcertante, anche gravemente inopportuno e dissennato». Secondo Antonio Matasso, segretario regionale del Sole nascente, «non sorprende affatto che un’attiva e volenterosa propagandista del dittatore Putin, impegnata ad aiutarlo nel tentativo di persuadere i meno avveduti che a Kyiv ci siano dei “nazisti” immaginari guidati da un presidente ebreo, adesso deliri pure contro Liliana Segre. Chi da se ttimane ciarla a vanvera di apartheid o ribalta le accuse di genocidio sulle vittime della Shoah ed i loro discendenti, farebbe bene a rendersi conto che sta cooperando all’opera dei veri nazistoidi e fascistoidi di oggi, che vedono un nemico negli ebrei così come nella resistenza ucraina, nonché in tutte le minoranze ed i testimoni di democrazia e libertà». Matasso, dopo aver rimarcato di «provare orrore e disgusto per le affermazioni impudenti, ignoranti e scriteriate di Elena Basile, intrise di inaudita efferatezza», ha reso noto di aver raggiunto telefonicamente la famiglia di Liliana Segre, «esprimendo solidarietà al figlio Luciano, a cui mi uniscono, oltre ai comuni ideali socialisti democratici, anche i congiunti sforzi di ribellione morale per riportare il senso di umanità al centro della politica e delle relazioni tra i popoli. Ciò è particolarmente urgente in un mondo contemporaneo segnato da due grandi abomini come l’aggressione russa all’Ucraina ed il massacro del 7 ottobre, che ci stanno facendo rivivere il peggio del Novecento».