Ci sono stelle che non sempre cadono dal cielo ma germogliano sulla terra come semi che hanno qualcosa di speciale dagli altri. Sono storie di vita che ci piace ascoltare come fosse il racconto di una favola a lieto fine narrata dalla nonna, in cui la storia ci porta a dire: “…e visse felice e contento”. Oggi quella favola di vita e di tennis ce la racconta Jannik Sinner, il ragazzo dai capelli rossi venuto da San Candido in provincia di Bolzano, che ha trionfato agli Australian Open ed è entrato nella storia del Tennis a soli 23 anni non compiuti, visto che è nato il 16 agosto 2001. Ed è proprio in quella Val Pusteria che comincia la favola di Jannik che per andare a scuola da ragazzino prendeva due pulmann, un treno e si svegliava alle cinque del mattino. A scuola era bravo, studiava e gli piaceva imparare, sapere, conoscere, proprio come quei ragazzi intelligenti che hanno una marcia in più. Che fosse un talento non era difficile capirlo, visto che fino all’età di 13 anni era bravo a sciare con naturalezza e cominciava in età scolare a maneggiare quella racchetta da tennis che pesava più di lui, dati i suoi piccoli muscoli ancora da formare. E fu così che superata l’età dei 13 anni, Massimo Sartori, lo storico coach di Andreas Seppi, ha capito che in Jannik affioravano le caratteristiche di un potenziale futuro campione da tennis. Bisognava dunque trasferire il ragazzo a Bordighera, là dove al Piatti Tennis Center avrebbe iniziato il suo tirocinio tecnico affinando la crescita muscolare al movimento delle braccia e delle gambe. Una scuola che per Jannik è servita come palestra di vita e di sport che lo avrebbe poi portato a raggiungere traguardi ad alto livello. Già all’inizio del 2020, Jannik è un giocatore da top 100 nel ranking ATP. Nel 2021 batte ulteriori record di precocità, portando a casa tre titoli ATP e spingendosi verso gli ottavi di finale agli US Open. E poi? Poi c’è un crescendo di vittorie che maturano un ragazzo il quale non si fa travolgere dall’euforia e dalle attenzioni mediatiche capaci di stravolgere la vita di qualunque ragazzo della sua età. Ma Jannik non è un qualunque ragazzo della sua età, Jannik è un predestinato del tennis e di quella racchetta che oggi non gli pesa più come quando da bambino riusciva a stento ad alzarla, ma è “l’arma” con la quale sconfigge gli avversari anche più titolati di lui. È l’emozione che vive in maniera apparentemente fredda e tipica delle sue radici altoatesine, ma che per la sua gente si trasforma in incontenibile euforia e orgoglio di sentirsi italiani. È Jannik Sinner, è la favola, la stella che illumina ogni campo da tennis, il campione che trasforma ogni pallina in filosofici pensieri di un mondo migliore, anche attraverso le vittorie che ci fanno sentire uniti e partecipi nel rispetto verso coloro i quali riconoscono la sconfitta nello sport e nella vita.
Salvino Cavallaro