Caro Salvino, credo di aver vissuto insieme a te ed al Sindaco Gianfranco Guerrini tuti i momenti dell’intervista che ho letto dal tuo WhatsApp con sempre crescente interesse e partecipazione, attento alle tue domande che, pur mettendo l’interlocutore a suo agio, volevano farlo uscire al naturale, non fosse altro che per farti raccontare la sua vita da Primo Cittadino e dirti del motivo del suo successo.
Ma il Sindaco non ha avuto bisogno di stimoli particolari poiché ha tirato fuori tutto l’ amore per il suo ruolo e nel contempo non ha fatto mistero del suo rammarico di abbandonare i suoi concittadini. E si, traspariva da ogni sua parola l’impegno serio che ha profuso nell’amministrazione di un, comune piccolo come una bomboniera, assurto al rango di cittadina guidata con amore, ricambiato con altrettanta stima ed affetto dai suoi concittadini.
Certo, essere il Sindaco di una cittadina ed adempiere pienamente al mandato non è cosa semplice; è faticoso fisicamente, nello spirito e nell’animo. Ma vi è di più;nella moltitudine c’è chi vede e chi scruta; c’è chi sente e chi origlia; ci sono mani protese che vogliono o chiedono e tutto ciò non è bastato a scoraggiarlo ma ha saputo contemperare le diverse anime con successo.
Bisogna essere dotati di onestà intellettuale, di disponibilità, di amore e soprattutto di educazione verso la propria cittadina, di tanta pazienza ed avere un solo interesse: quello di fare a fondo il proprio dovere e di essere punto di riferimento sicuro.
In tutte le sue parole ho visto l’amore, la serietà,l’orgoglio di guidare tanti “amici” in una esperienza forse irripetibile e non mi è sfuggita l’attenzione con cui ha trattato ogni argomento, senza linguaggio “politichese”, senza sbavature, convinto assertore di essere depositario di un onore acclamato e chiamato a quella poltrona per il secondo mandato ed, al tempo stesso, parimenti certo di avere il dovere prioritario di operare esclusivamente per il bene della cittadinanzasenza differenze partitiche.
Nello scorrere dell’intervista, piacevolissima ed intrigante, mai ho carpito nel fraseggiare del Sindaco un atteggiamento tendente a personalizzare il suo successo enfatizzando particolari risultati, cosa tipica del “qui comando io” oppure “le carte le do io”; Mai! Vivo e palpabile si è scoperto, invece, lo spirito di unione come a voler mettere ancor più in luce che l’unione fa la forza. “Un uomo solo al comando” è di altri tempi
Quella forza che lo ha portato a condurre in porto una esperienza di due mandati …di due lunghissimi dieci anni che per lui stesso sono sempre stati – fra gioie e dolori – esperienze irripetibili gratificanti che, con modestia, definisce momenti di apprendimento e di arricchimento reciproco.
E già, irripetibili a meno di una “decisione” del Governo che, se dovesse avere segno positivo, lo rivedrebbe ancora una volta proiettato sul gradino più alto di un podio chiamato Comune di Vinovo.
E che dire del suo guardare avanti verso orizzonti europei grazie anche al livello raggiuto nello sport in genere e più in particolare col calcio femminile ed aggiunge……”tanto la Francia è vicina grazie alla nostra posizione geografica ” e bisogna guardare avanti. In questo ambito sportivo non ha dimenticato di citare l’apporto della Juventus come per ”dare a Cesare quel che è di Cesare” e senza accaparrarsi meriti non suoi.
Encomiabile infine nel dichiararsi pronto per un terzo mandato se i concittadini lo vorranno e, comunque,disponibile ad affiancare il o la subentrante in caso di impossibilità a candidarsi. Travasare la propria esperienza sarebbe una sua aspirazione.
M’è parso convinto assertore che fare il Sindaco non significhi aspirazione alla Fascia Tricolore da ostentare in ogni dove, ma servizio ai cittadini e non certo “pro domo sua” e – quasi a voler dare conforto a se stesso ed ai concittadini – lancia anche uno sguardo alle prossime “Regionali” col solo scopo di continuare la stessa esperienza allargata, ad un contesto più ampio e maggiormente impegnativo.
Cos’altro dire Salvino ..grazie a te che mi hai messo in condizione di apprezzare una persona di rare qualità che – anche se dovesse avere antagonisti per un ipotetico, auspicabile, terzo mandato avrà avversari di certo qualificati che al massimo non andranno al di là del“pareggio”. Per questo Sindaco sarebbe come giocare in casa e – sappiamo dal calcio – quanto questo aspetto abbia valenza determinante.
A Lei, egregio Signor Sindaco, che ho apprezzato per i suoi principi, i miei più sentiti auguri di poter continuare a “servire” con quello spirito di servizio che ho scoperto nel suo “ intervento a cuore aperto” con l’amico Salvino Cavallaro.
Da sempre convinto ammiratore di chiunque faccia il proprio dovere specie quando è impegnato a gestire la “cosa pubblica”, grazie ancora. ed in bocca al lupo”.
Giovanni Tricomi
Milazzo, 27 gennaio 2024