Intervista al sindaco di Vinovo, Gianfranco Guerrini

Sempre in testa durante lo spoglio delle ultime elezioni del Comune di Vinovo in provincia di Torino, Gianfranco Guerrini Uniamo Vinovo di Centro Sinistra ha avuto la certezza del secondo mandato consecutivo praticamente a metà scrutinio. Segno evidente di come questo Primo Cittadino di Vinovo sia amato e rispettato dalla stragrande maggioranza della gente di questo importante centro posto nell’hinterland torinese. E oggi che il Sindaco Guerrini si accinge a lasciare il suo incarico per sopraggiunti limiti di legge, che dopo due mandati consecutivi non prevede più la ricandidatura, riavvolge nella sua mente in maniera romantica, i momenti che rappresentano il film di una esperienza formativa a livello soprattutto umano. Sentiamolo dunque in questa esaustiva intervista.

Signor Sindaco, come ci si sente allo scadere del secondo mandato da Primo Cittadino del Comune di Vinovo?

“Mi sento come alla fine di un percorso bellissimo, tendenzialmente irripetibile. E come tutte le cose che si sono fatte con passione, che sono piaciute per il rapporto con i cittadini che io credo sia stato ottimale, intenso, e molto bello, sono un po’ dispiaciuto come tutte le cose che stanno finendo. Dall’altra parte c’è la grande soddisfazione di essere cresciuto, di avere imparato tante cose, di avere avuto tantissime opportunità e quindi c’è un sentimento di ringraziamento, di gratitudine verso i cittadini per l’opportunità che loro hanno dato a me di poterli rappresentare e di avere avuto in questi dieci anni, l’opportunità di cercare di migliorare insieme il nostro paese.”

Quali e quanti benefici con annesse innovazioni ha apportato alla cittadina da lei amministrata?

“Al di là di tutte le cose che possiamo elencare, credo che quello di cui si può essere soddisfatti è la crescita di questa comunità che sta passando con le difficoltà che conosciamo di questi anni – non dimentichiamo che c’è stato anche il Covid a complicare le cose – il passaggio di Vinovo da paese a cittadina. Un passaggio di mentalità, cultura, servizi. Questa penso sia stata la vera grande innovazione, al di là di quella che è la creazione delle strutture che sono necessarie, perché Vinovo nasce da una aggregazione di tante case, di tante persone che nel corso degli anni possano trovarsi come una vera comunità con dei punti di riferimento comuni, con dei motivi quasi di orgoglio di essere cittadini di questo paese”.

Se ci fosse la possibilità consentita dalla Legge, si ricandiderebbe? Oppure direbbe solo: “Basta, è stata una bella esperienza di vita.

“Se devo essere sincero mi ricandiderei, nel senso che proprio perché è stata una bella esperienza di vita mi piacerebbe continuarla. Quindi, se fosse possibile rifarei il terzo mandato. Tuttavia, esistono delle leggi ed è giusto che vengano rispettate, per cui termino questa esperienza con la coscienza a posto, nel senso di avere cercato di fare di tutto nell’impegno che è stato quasi totale per questa cittadina, come io credo che sia di obbligo per chi si candida a questo tipo di ruolo. Il mio impegno sarà quello di raccomandare alla prossima candidata sindaca – se lo riterrà opportuno – di utilizzare quelle che sono state le mie esperienze per poter far sì che Vinovo possa continuare a crescere”.

Sindaco Guerrini, nonostante la sua forza politica rappresentata da Uniamo Vinovo che si colloca nell’area di Centro Sinistra, come Primo Cittadino lei è conosciuto pubblicamente più come il gestore trasparente di una Vinovo che chiede di soddisfare i bisogni del cittadino. E’ così?

Credo proprio di sì, perché è come io intendo il ruolo di sindaco. Penso che al di là di come ci si possa presentare nelle varie forze, (Uniamo Vinovo si pone al Centro Sinistra) vorrei ricordare che il 60% del centro destra dati in Regione, sono nel Comune arrivati nella nostra lista. Questo per un discorso trasversale e civico che questa lista ha sempre perseguito, io credo che un sindaco debba avere come proprio obiettivo non quello di soddisfare un partito (almeno una parte), ma quello di andare incontro a quelle che sono le reali esigenze dei cittadini, qualunque siano i cittadini che queste esigenze rappresentano. Quindi io credo di avere interpretato – almeno spero – il mio ruolo nell’ottica di servizio e attenzione al territorio, che si è rivolta in un’ottica in cui qualunque cittadino si fosse presentato a questo Comune, sarebbe stato trattato allo stesso modo. Non cittadini di serie A o serie B, o ancora peggio, cittadini amici e cittadini avversari. Questa credo sia stata la linea che è valsa per tutti nel ritenere che i cittadini di Vinovo mi vedessero non come un rappresentante politico, ma come uno di loro che per dieci anni ha svolto un ruolo diverso”.

Cultura e sport. L’avvento della Juventus come “Mondo Juve” e struttura sportiva che oggi è adibita al solo Settore Giovanile, ha apportato benefici a Vinovo sotto l’aspetto almeno dell’immagine?

“A livello di immagine sicuramente sì, visto che per molto tempo Vinovo è stato conosciuto come il Comune della Juventus Prima Squadra e Settore Giovanile, anche se adesso è rimasto soltanto il Settore Giovanile. Sicuramente a livello di prestigio e di fama non solo nazionale a livello del Comune, ha indubbiamente contribuito all’immagine di Vinovo. Tuttavia, dal punto di vista economico, penso che sia stato un inserimento del tutto neutro, mentre per la crescita dello sport di Vinovo e quindi delle persone che da noi fanno sport e si confrontano con una realtà decisamente importante come coloro i quali lavorano nella Juventus, hanno sicuramente aiutato a crescere le realtà sportive sul territorio. Noi abbiamo due esempi molto concreti; da una parte la società del Chisola che in questo momento frequenta la Serie D, un risultato credo mai raggiunto che inorgoglisce una cittadina piccola come la nostra. Dall’altra parte la stessa realtà della Polisportiva Garino che nasce in una frazione del territorio e che ha saputo costruire in pochi anni – grazie anche al confronto con quelli che sono i tecnici della Juventus – una realtà importante con dei principi che in alcuni casi delle società dilettantistiche non ci sono. Un insegnamento che la società professionistica ci ha apportato e che è stato bene assorbito come sport, divertimento, ma anche come crescita dei ragazzi nei valori che vanno al di là degli aspetti economici e come regole da seguire. Tutto ciò, come dicevo pocanzi, ha fatto sì che la presenza della Juventus abbia contribuito a far crescere la cultura dello sport nel nostro territorio”.  

Il Garino calcio e la Terza Edizione dell’International Europe Garino Cup, riservato alle calciatrici Under 12. Vogliamo parlarne?

“Credo sia quasi un obbligo della politica o dell’amministrazione comunale, essere vicini alle società del territorio e supportarle non tanto dal punto di vista economico ma nell’incoraggiare quelle che sono le iniziative importanti di crescita delle persone. La Società Garino è una delle società sportive che opera nel nostro territorio e noi cerchiamo di essere vicini a tutte, proprio perché riteniamo importante il lavoro svolto seriamente sui ragazzi di oggi che saranno i cittadini di domani. E se ai ragazzi passiamo dei valori, delle modalità importanti di crescita, saranno cittadini importanti. La crescita della Società Polisportiva Garino è stata costante in questi ultimi anni, in particolare nella serietà oltre che nella crescita delle sue capacità organizzative che sono emerse in queste tre edizioni che sono state fatte per questo torneo. Infatti, ci sono molte squadre professionistiche e dilettantistiche che vengono da noi perché evidentemente c’è qualità, c’è divertimento, la voglia di trovarsi e far crescere un movimento come quello giovanile femminile che è sicuramente molto in crescita nell’interpretare un modo diverso di interpretare il calcio. La grossa soddisfazione che abbiamo – l’ha nominata il Presidente Gianni Matacchione – è che dagli spalti il pubblico faccia tantissimo rumore e tifo per la propria squadra e non contro l’altra squadra. E questo, per noi, significa davvero tanto per la crescita dei ragazzi e di tutto lo staff, perché un torneo di questo genere prevede almeno 50 o 60 persone impegnate ad aiutare. Questo significa un grande lavoro organizzativo, grande passione, crescita del territorio e un’apertura, in questo caso verso la Francia, che è vicina ai nostri confini e rappresenta per noi un primo tentativo di allargare i nostri orizzonti in una Europa che è la nostra culla, dove sempre di più dovremo confrontarci, convivere con culture diverse dalle nostre, e dove anziché porsi in contrapposizione ci si colloca in un’azione di incontro e arricchimento culturale”.

Signor sindaco Guerrini, le chiedo se dopo questa sua esperienza da sindaco di Vinovo consiglierà l’attuale vicesindaco Maria Grazia Midollini – che si è candidata a sindaca di Vinovo nelle prossime elezioni amministrative di primavera – a continuare il percorso da lei tracciato.

Il consiglio che posso dare è di essere in primo luogo se stessa, perché i cittadini non vogliono vedere cloni o personaggi ripetitivi nel lavoro, ma persone che sappiano essere se stessi, Se lei riuscirà in questo intento, avrà sicuramente un ritorno di forte considerazione che farà sì che anche questa sua esperienza possa essere soddisfacente, così com’è stata la mia”.

C’è ancora un messaggio che ha piacere di rivolgere ai cittadini di Vinovo, i quali apprezzano la sua opera e il suo impegno decennale di serio e trasparente amministratore?

“Rivolgo tanta gratitudine a tutti, per avermi consentito in questi anni di svolgere un ruolo importante e anche grazie per avere assorbito tanti spunti e suggerimenti dei quali ho fatto tesoro. E poi vorrei lasciare detto a chi verrà in futuro, che il rispetto e il confronto devono essere sempre improntati sulle idee e non sulle persone. Purtroppo, la politica a volte sceglie una modalità non particolarmente piacevole di mettere in ombra alcuni per fare luce su se stessi. Io credo che la politica debba essere soltanto un confronto di idee e proporre ai cittadini quello che vede come obiettivi da raggiungere come realizzazione. Saranno poi i cittadini a scegliere quali di questi progetti dovranno trovare un successo piuttosto che altro. Quello che vorrei lasciare ai cittadini è un grande GRAZIE, perché è stata un’esperienza che porterò sempre con me, così come porterò con me le facce, le espressioni, i problemi in alcuni casi, le gioie in altre situazioni, che abbiamo potuto condividere in questi dieci anni.”

E adesso cosa farà Gianfranco Guerrini?

“Bella domanda. Sarò sicuramente sempre vicino al Comune di Vinovo dando al mio successore la mia esperienza, se lo riterrà opportuno. E poi, visto che c’è la possibilità di essere candidato in Regione, qualora questo avvenisse, porterei sempre avanti le richieste dei cittadini. Quindi, non rappresentare in Regione un partito, ma le esigenze di un territorio e di una comunità che vuole affrontare i problemi della quotidianità che si possono risolvere o quantomeno migliorare.”

Salvino Cavallaro      

 

 

           

                 

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