Neanche 24 ore dopo la splendida e faticosa serata dei premi di poesia e racconti, l’Associazione Teseo presieduta dal Dr. Attilio Andriolo ha organizzato la presentazione del libro edito da Mondadori, in cui l’autrice Emanuela Fontana con il suo romanzo intitolato “La correttrice ” ci ha preso per mano per condurci nel meraviglioso mondo de “I Promessi Sposi” in cui ci fa conoscere Emilia Luti, la giovane bambinaia fiorentina che Alessandro Manzoni scelse per la nota “risciacquatura in Arno” del suo immortale romanzo. E questa opera letteraria di Emanuela Fontana, possiamo definirla come il romanzo nel romanzo, in una sorta di percorso letterario di notevole caratura culturale, capace di risultare nel suo insieme storico, con radici profonde che affondano nella lingua italiana. Emilia Luti è una figura sconosciuta a tutti che, tuttavia, è fondamentale per la storia stessa della lingua italiana. E soltanto una ricerca accurata e approfondita come quella fatta dall’autrice di questo romanzo, poteva dare risultati così interessanti in quell’angolo che si manifesta con il nome di cultura a 160 gradi. Scorrendo le pagine de “La correttrice “, infatti, si coglie il tratto di un’autrice capace di mettersi dalla parte del lettore, soprattutto nel suo farci riscoprire personaggi come Massimo D’Azeglio, umanizzando al contempo la figura carismatica di Alessandro Manzoni vista dal lato della sua timidezza e fragilità. Uno studio di profonda e miticolosa ricerca di particolari, in cui emerge sempre preponderante la fiorentina Emilia Luti, istruita ma non di nobile famiglia. Eppure il Manzoni, ormai cinquantenne, si fece aiutare proprio da lei, giovane bambinaia, in un’epoca in cui tutto questo non era affatto scontato. Insomma un romanzo tutto da leggere, da scoprire e da farsi cullare nel voltar delle pagine, in quel meraviglioso mondo culturale manzoniano che tanto ci riporta ai tempi della scuola, ma con motivazioni ancor più aggiornate e suffragate dal nostro leggere senza l’assillo dell’imposizione che si basava sui criteri dell’istruzione scolastica. Ed è stato questo che abbiamo avvertito attraverso il pubblico dei lettori di Milazzo, il quale si è riunito in una fresca sera d’estate a rimembrare ricordi culturali di gioventù mai sopiti dal tempo. Tutto ciò è stato possibile grazie all’Associazione Culturale Teseo, al presidente Andriolo che ha curato la presentazione, all’autrice Emanuela Fontana, alla Prof.ssa Rosetta Vitanza, splendida nel suo recensire verbalmente il romanzo della scrittrice Fontana, la Prof.ssa Silvana Gitto vicepresidente dell’associazione Teseo che ha letto alcune pagine del libro e dal sottoscritto che ha avuto la fortuna di curare l’intervista a una interlocutrice che, culturalmente e umanamente, ha saputo lasciare il segno nell’anima di tutti gli appassionati presenti.
Salvino Cavallaro