87 anni di età e 64 di luminosa carriera artistica. Un bel traguardo per Pippo Baudo, il quale si mostra sempre grato di tanta attenzione da parte di molti amici artisti che lo celebrano dimostrando un vero affetto. E questa mattina di buonora, anche Fiorello nel corso della sua trasmissione “Viva Rai 2” l’ha svegliato per augurargli Buon Compleanno in diretta: “Hai seminato benissimo. Hai tracciato la strada” – ha detto Fiorello al telefono parlando con Baudo – “e noi la stiamo seguendo tutti quanti. Chi fa questo mestiere, oggi segue la strada tracciata dal grande Pippo”. Ma è soprattutto la gente comune che è ancora devota a questo personaggio diventato nel tempo uno dei maggiori rappresentanti della Rai. Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo nasce a Militello Val di Catania il 7 giugno 1936. Di lui si dice che il giorno prima della seduta di laurea, si fosse recato a Erice per presentare il concorso di bellezza “Miss Sicilia” e poi ripartire all’alba su un camioncino sdraiato tra le cassette di frutta e verdura, arrivando a Catania appena in tempo per conseguire la Laurea in Giurisprudenza nel 1959. Una bella storia, quella di Pippo Baudo, che assume il tratto romantico di un’Italia in bianco e nero in cui i sogni dei giovani di allora si incrociavano al desiderio di cambiare vita per avere un futuro fatto soprattutto di certezze economiche e professionali. Così Pippo Baudo, dopo avere ottenuto la Laurea in Giurisprudenza che per suo volere non gli è valsa nel proseguire nella professione di avvocato, prende il treno e va a Roma. Già durante il viaggio pensa di recarsi in Via Teulada, in quegli studi Rai in cui cominciò il suo cammino artistico dopo molte difficoltà iniziali. Era il 1960, l’anno in cui l’Italia era abbagliata dal boom dell’industria, del lavoro sicuro nelle grandi città del nord affollate dall’emigrazione di tanti meridionali che lasciavano le loro terre per una vita migliore e per costruire il proprio futuro. Ma per Pippo la storia fu diversa, perché egli arrivava da una famiglia siciliana acculturata in una terra che tutto offriva meno che la realizzazione di sogni e ambizioni artistiche. Sì, perché Pippo Baudo andò a Roma proprio per questo motivo. Troppo era il suo desiderio di intraprendere un cammino artistico nell’ambito della Rai. Forse, all’inizio, non aveva ben chiaro quale ruolo artistico potesse essere più adatto a lui, che da sempre ama la musica e il canto. Così nel 1966 arriva il primo successo con “Settevoci”, il programma musicale in onda la domenica pomeriggio che è partito con l’intento di trasmettere solo sei puntate sperimentali. E invece quella trasmissione diventò la pista di lancio di Pippo Baudo, al quale gli fu poi assegnata la conduzione del Festival di Sanremo. Era l’anno 1968 quando Baudo presentò forse il festival di Sanremo più difficile della sua storia, perché doveva superare il triste momento rappresentato dalla tragedia di Luigi Tenco, che l’anno prima si era suicidato a Sanremo in circostanze misteriose. Ma Pippo superò la prova in maniera esemplare, tanto da dare all’evento musicale più importante del nostro Paese un’impronta personale che seppe protrarsi poi per tanti anni. Da qui proseguì il desiderio di crescere artisticamente e di lanciare voci nuove nell’ambito delle sette note italiane. Tanti furono quei “Ti ho inventato io” che è un po’ l’emblema della carriera di Baudo presentatore, musicista, compositore e scopritore di talenti. Molti sono i giovani di allora che oggi gli sono grati per averli inseriti nel mondo dello spettacolo, come Fiorello, Jovanotti, Romina Power e Albano, Giorgia, Laura Pausini, Michelle Hunziker, Lorella Cuccarini, Gigi D’Alessio, Anna Tatangelo, Ficarra e Picone, Massimo Lopez, Tullio Solenghi e tanti altri che onorano Pippo Baudo nel giorno del revival nelle teche Rai e di un retrò che sa di presente, capace di scrivere pagine indelebili di arte musicale che ben s’intersecano alla grande storia della Rai. Già, l’azienda pubblica di Viale Mazzini in Roma, in cui cambiano i vertici in base al colore politico dei vari governi che si succedono nel nostro Paese. Ma Pippo Baudo no, lui farà sempre parte della storia immortale della TV di Stato come icona che andrà oltre il tempo. Un passato che sarà sempre vivo nel raccontare la storia dello spettacolo e di un artista che si è legato indissolubilmente alla Rai. Buon compleanno Pippo!
Salvino Cavallaro