La Comunità islamica di Messina ha iniziato oggi 23 marzo è il primo giorno del mese benedetto di Ramadan. La responsabile del Centro Islamico Culturale di Messina Iman Sadeq, ha inviato questo messaggio di pace e fratellanza ai fratelli Cristiani condiviso da tutta la Comunità Islamica. Lavoro, digiuno, elemosina, adorazione, vegliadi preghiera, il raccoglimento in famiglia questo è il suo vero senso. Raddrizziamo la vita mondana privandoci anche di ciò che è lecito, e proviamo a seminare un pochino verso l’aldilà, l’amore di Dio scende su tutti coloro che sfamano i poveri e si curano degli orfani” lo ha dichiarato Iman Sadeq responsabile del Centro Islamico Culturale di Messina – che ha concluso – “In questo sacro mese, noi musulmani ci asteniamo durante il giorno da cibo, acqua e rapporti sessuali, quindi dai piaceri materiali e terreni viene per sospendere la priorità del corpo e per nutrire al contrario la propria anima. Adottiamo un atteggiamento più devoto e caritatevole e ci ritiriamo dalla società, isolandoci per meditare, pregare, riflettere e concentrarsi sul nostro più profondo, proprio come fece un tempo il Profeta”.
Il Ramadan, quest’anno, coincide anche con il decimo del Pontificatodel Santo Padre, nonché con la Santa Pasqua dei fratelli cristiani. Un Papa che parla al cuore degli uomini, con l’obiettivo di essere vicini gli uni con gli altri in questi tempi bui in cui tanto male si abbatte sulla terra, ricordando di essere tutti creature di Dio, uniti e diversi solo per poterci conoscere, condividere e crescere arricchendoci a vicenda.
Tra le gioie condivise vi sono la nascita di un bambino, la guarigione da una malattia, il successo negli studi, nel lavoro o negli affari, il tornare felici e salvi da un viaggio e sicuramente altre circostanze. Vi è anche una gioia particolare per i credenti: la celebrazione delle principali feste religiose. Quando facciamo visita ai nostri amici e vicini di altre religioni o ci congratuliamo con loro in queste occasioni, condividiamo la loro gioia per la celebrazione della loro festa senza dover fare nostra la dimensione religiosa dell’occasione celebrata.
Tra i dolori condivisi, in primis, la morte di una persona cara, la malattia di un familiare, la perdita di un lavoro, il fallimento di un progetto o di un’impresa, una crisi in famiglia, che a volte provoca la sua divisione. È ovvio che abbiamo bisogno della vicinanza e della solidarietà dei nostri amici più nei momenti di crisi e di dolore che in quelli di gioia e di pace.
La nostra speranza, è che musulmani e cristiani continuino a condividere gioie e dolori dei nostri vicini e amici, perché l’amore di Dio abbraccia ogni persona e l’universo intero.
Buon Sacro Ramadan a tutti gli islamici e buona Santa Pasqua a tutti i cristiani.