Si tratti di visite specialistiche di Oculistica, Dermatologia, Cardiologia, Ortopedia – o qualsiasi altra richiesta autorizzata dal medico di famiglia tramite S.S.N. – all’atto della prenotazione la risposta è sempre la stessa: – “Non c’è posto con la mutua, se vuole possiamo vedere privatamente. La visita costa oltre cento euro e c’è la possibilità di farla entro pochi giorni”. Ma è necessario fare presente anche quelle che sono le altre risposte in merito, tipo: “Con la mutua abbiamo posto per dicembre 2024 a Novara alle ore 9,40” – “Ma io abito a Torino” – risponde giustamente stizzito il paziente di quasi 80 anni – “Come faccio ad arrivare a Novara. Non c’è nessuno che mi accompagna. Mio figlio lavora”. Scene di un quotidiano sbigottimento che lasciano spazio a commenti retorici, ma veri su una situazione sanitaria pubblica che era già insufficiente prima dell’avvento della pandemia covid e che oggi è diventata davvero insostenibile. Tutto ciò, nonostante l’aspettativa di vita si sia allungata di parecchio rispetto al passato e la media della popolazione in pensione che si aggira intorno agli 80 anni e oltre, non ha alcun rapporto con la tecnologia che gli viene richiesta in questa e altre circostanze per addivenire al completamento di operazioni bancarie, postali e tutto ciò che riguarda il mondo delle pratiche burocratiche. “Non telefoni e non venga di presenza per prenotarsi. Mandi una mail a questo indirizzo…..” e il pensionato: “Ma io non ho la mail, come faccio”. Insomma, questa è la triste situazione che registriamo nelle farmacie e in quegli uffici in cui si dovrebbe svolgere il diritto alla salute. Già, il diritto alla salute! Nei principi del Servizio Sanitario Nazionale si legge: “La Repubblica Italiana tutela la salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. I Principi Fondamentali, l’Universalità, l’Uguaglianza, l’Equità, la Centralità della Persona e tanto altro, sono elencati chiaramente nella testata di proprietà del Ministero della Salute. Tutto perfetto dal punto di vista della Costituzione Italiana che tutela la salute dei cittadini, tuttavia, resta l’amara considerazione che tutto ciò è pura teoria fatta di giuste e belle parole che poi all’atto pratico risultano fatue. Ciononostante, siamo consapevoli che toccare certi argomenti spinosi ci porterebbe molto lontano e forse ci farebbe perdere nei meandri burocratici di una politica che sulla sanità ha sempre puntato come qualcosa da ridurre e mai da incrementare, nell’incoerenza di ciò che è scritto sulla carta del Servizio Sanitario Nazionale. E allora dai con le demagogie politiche di chi sta al Governo e di chi sta all’opposizione, mentre la situazione sanitaria nazionale vive la sua eterna agonia senza che nessuno faccia nulla per migliorare un sistema che sta morendo – se non è già morto. Sappiamo pure che ogni denuncia, ogni discorso fatto a tutela della salute dei cittadini si disperde come una bolla di sapone, tuttavia, cercare di sensibilizzare le coscienze politiche (ma esistono?) è un fatto etico che, comunque vada, è sempre giusto parlarne. E’ vero, la tecnologia è andata avanti, facendo giustamente passi da gigante in tutti i campi. Tutto ciò è da considerarsi assolutamente positivo per il miglioramento del presente e del futuro del genere umano. Tuttavia, tenuto conto che in Italia i residenti con 65 anni e più – convenzionalmente definiti “anziani”, nel 2022 sono stati oltre 14 milioni con tre milioni in più rispetto a vent’anni fa, mentre la statistica ci informa che in proiezione futura, nel 2042 gli anziani saranno quasi 19 milioni, ci domandiamo come di questo passo i meno abbienti del nostro Paese possano in qualche modo essere tutelati nel sacrosanto diritto della salute pubblica, se a tempi brevi soltanto il privato avrà voce in capitolo. E allora chi ha scritto sulla ricetta medica del S.S.N. la parola – “Urgente” – visita + esami diagnostici per sospette insorgenze di gravi malattie, cosa deve fare? Chi ha la possibilità economica anche esigua, dirà: “Pazienza, pago. Per la salute questo e altro!” E chi i soldi non li ha?
Salvino Cavallaro