A Librino la devozione per Sant’Agata rivive grazie a delle installazioni di cui il mecenate Antonio Presti ha voluto omaggiare la cittadinanza di alcune sculture dedicate alla Santa. L’opera monumentale dal titolo “La porta delle farfalle”, in questa maniera Sant’Agata si ergerà come protettrice della città e i bambini potranno godere della sua vista. “La sua protezione, la gioia nell’accogliere gli abitanti al suo cospetto, la purezza del suo cuore e la forza del suo coraggio, si mostreranno a coloro che con amore e devozione riporranno nella Beata Vergine la loro fiducia. Agata amerà ogni giorno Librino col suo sorriso”, ha dichiarato il presidente di Fiumara d’Arte.
Le finestre rappresentano una cornice oltre la quale tutto può accadere. Fuori o dentro possono esserci paesaggi, storie, riferimenti, speranze. È l’educazione all’Immaginazione, come scrive Pessoa, a concederci il viaggio, in modo che tutti i giorni possano avere una finestra davanti. Il particolare architettonico del Duomo di Catania è allora trasposto e riproposto come segno di vicinanza e appartenenza, come nostro vissuto e come immagine e speranza in ciò che può accadere». Così l’arch. Privitera spiega la genesi, la trasposizione, l’idea di “NOPAQVIE”, che poi lo scultore Criscione ha plasmato con la ceramica, realizzando un’Opera di oltre 4 metri che ripropone anche i gioielli come dono da parte della comunità. «Antonio Presti è un visionario – commenta Criscione – ha tantissime idee per valorizzare luoghi dimenticati della Sicilia, e con Sant’Agata è riuscito ad aprire, attraverso l’Arte, una finestra sulla Fede».
«La santuzza, quando attraversa la città col suo fercolo – continua Presti – ha un sorriso enigmatico, un sorriso chiuso che i fedeli cercano di decifrare durante la processione. Agata invece a Librino, e solo a Librino, non lascia dubbi. E con la sua espressione gioiosa e sorridente benedirà tutto l’anno i bambini e le famiglie del quartiere».
La seconda Opera che ha trovato spazio nell’infinito emozionale della Porta delle Farfalle è stata invece realizzata direttamente dalle mamme. Si tratta sicuramente dell’attributo più noto di Sant’Agata: i suoi seni oggetto del martirio, simboli identitari: «Volendone osservare da vicino il significato è facile constatare come amore, fertilità, maternità siano da sempre alcune delle parole associate ai seni in un gioco di antitesi continuo tra castità e sensualità», sottolinea l’arch. Privitera.
Duecento minnuzze realizzate in terracotta che creano due grandi seni, «dove sono incisi tutti i pensieri devozionali dedicati all’Amata – conclude il maestro Presti – in un mondo travagliato dalla crisi morale, dalla depressione economica, dilaniato dall’aggressività e dall’oppressione, diviso dall’individualismo, sempre più sfrenato, sempre più cieco, l’abbraccio del Cuore da parte delle mamme diventa quella lotta costante contro la debolezza umana, rimarcando la perseveranza fedele del cammino verso Cristo. Anche nella sua dimensione fisica il seno è uno spazio tra un solco, una rientranza pronta ad accoglierci e a proteggerci. Questo è il Grande grembo che abbiamo voluto donare a Librino: un omaggio spontaneo alla Santa da parte della sua comunità, ancorata nell’Amore per Agata. Un sorriso che oltrepasserà i confini del quartiere, con la speranza di irradiare gioia anche a tutta la città di Catania, che sta attraversando in questo periodo momenti di incertezza e di tristezza. Tutti devoti tutti. Viva Sant’Agata. Viva Librino. Viva Catania».