Alle 9.30 di oggi 31 dicembre il Papa Emerito Benedetto XVI ha lasciato questa terra. Ad annunciarlo la Santa Sede che ha fatto conoscere anche la data dell’ultimo saluto che avverrà il 2 gennaio nella Basilica di San Pietro. Le sue condizioni di salute erano peggiorate negli ultimi giorni e lo stesso Papa Bergoglio aveva chiesto al mondo di pregare per lui.
Con la morte di Benedetto XVI, primo Papa emerito dopo la sua storica rinuncia al pontificato del febbraio 2013, si ricorda la figura di una santità molto attenta a trasmettere al mondo il senso cristiano che traspariva evidente dal suo essere un eminente teologo. La difesa dei valori morali tradizionali si sono intersecati alla testimonianza di Cristo in un mondo secolarizzato. Penso che a tutti sovvengano quelle sue prime parole dopo essere stato nominato Papa, in cui si definì “Semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”. E’ stato un bel modo di presentarsi, cercando in qualche modo di entrare subito in empatia con il popolo cristiano raccolto il Piazza San Pietro. Tutto detto anche con la gestualità delle mani che salutavano e quasi indicavano da quella fatidica finestra un saluto quasi timido, forse freddo, tipico della sua estrazione sociale e culturale che ben si identifica in chi è nato in Germania. Ma è stata solo un’apparenza, perché Joseph Aloisius Ratzinger nato a Marktl il 16 aprile 1927, nel corso del suo Papato ha dimostrato grande calore umano ai fedeli di tutto il mondo, mettendo sempre in rilievo la sua cultura che è stata conoscenza di Dio attraverso gli insegnamenti del grande teologo quale egli era. Ma il Magistero di Benedetto XVI si è caratterizzato come un vero e proprio leader speciale della Chiesa, capace di unire anche il mondo cristiano che presto ha assorbito i suoi messaggi che lasciavano sempre un’impronta di sé. Aveva una grande capacità di ascolto e predicava in modo accessibile anche su temi difficili che avevano bisogno dell’attenzione di tutti. Nei suoi otto anni di pontificato ha compiuto decine di viaggi, scritto molte encicliche e incontrato tantissime persone che gli hanno manifestato tutta la propria stima cristiana e umana. Papa Benedetto XVI è dunque morto alle 9,30 del 31 dicembre 2022, proprio alle soglie del nuovo 2023 in cui avrebbe compiuto 96 anni. La Santa Sede ha intanto fatto conoscere le date dell’esposizione del Papa Emerito a San Pietro dal 2 Gennaio mattina alla sera del 4, mentre i funerali saranno celebrati da Papa Francesco giorno 5 Gennaio sempre nella Basilica di San Pietro. Si prevede una nutrita affluenza di fedeli cristiani che si stimano attorno alle 50 o addirittura 60 mila persone. Tutto ciò sta a dimostrare quanto la figura di Benedetto XVI abbia lasciato un’impronta di profonda grandezza cristiana. Ed è bello ricordare come ogni Papa eletto nella storia più vicina alla nostra generazione, abbia incarnato – ciascuno a suo modo – l’espressione di un “Lavoratore della vigna di Dio” capace di esternare il suo essere, la sua personalità, il carisma e la capacità di coinvolgere il mondo cattolico nell’intendere una Fede Cristiana come qualcosa che appartiene a tutti. E Benedetto XVI sarà ricordato dalla storia come uno straordinario teologo capace anche di sapere arrivare attraverso la riflessione al cuore delle persone.
Salvino Cavallaro