Un premio quello dell’Anfild che oltre ad avere il sapore della solidarietà ha messo in evidenza quanto la disabilità al sud abbia non pochi problemi di sopravvivenza. Questo il senso della serata che si è svolta a Barcellona pozzo di gotto per celebrare una nuova realtà nel Distretto, una struttura moderna ed attrezzata per dare assistenza ai disabili e alle loro famiglie. Il Premio Anfild quest’anno è andato ad Alessandro Arcigli direttore tecnico della nazionale italiana parolimpica del Tennistavolo. Una testimonianza diretta di Arcigli di come in Italia venga gestita la sanità, un sistema sperequativo a discapito della gente del sud. La moglie di Arcigli è infatti affetta da una malattia invalidante che la costringe sulla sedia a rotelle e lui stesso ha dichiarato che “ho dovuto ricorrere a quello che offre la sanità nazionale rendendomi conto che mentre “il nord” offre soluzioni di qualità, e uno come me che è nato a Messina, soffre nel constatare come in tema di disabilità si parli di “livelli di sopravvivenza”. Sull’assenza di soluzioni o meglio di dare seguito a ben due sentenze del TAR che vorrebbero la struttura Anfild accreditata dalla Regione Siciliana, in modo da poter offrire assistenza alle famiglie che si ritrovano in lista d’attesa da anni, ha puntato il dito il presidente dell’associazione, cav. Rosario Mastrolembo Ventura supportato dalla presidente nazionale dell’associazione che ha definito il caso siciliano dell’Anfild “unico” purtroppo in negativo. Nessuno che abbia deciso di dare seguito a ben due ricorsi vinti al TAR e che permetterebbero alla struttura di assistere tanti disabili che alla fine sono gli unici a pagare lo scotto delle negligenze e i meccanismi del sistema. Presente alla serata l’assessore Molino che ha garantito l’interessamento dell’amministrazione sul tema dell’assistenza negata ribadendo che “è arrivato il momento di cambiare il passo”. La serata poi si è conclusa con la riconferma del presidente cav. Rosario Mastrolembo e del consigliere Paola Gemelli, nuovo vicepresidente Francesco Milone.