Un momento di riflessione che viene dedicato ogni anno a quanti hanno perso la vita per incidenti stradali nel mondo. “Ricordare per cambiare – Fermare la strage stradale e ridurre l’inquinamento ambientale. La salute del Pianeta è la tua salute”. Da questo forte messaggio dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, si evince tutto il dramma di un annoso problema che il tempo e i dati statistici hanno purtroppo portato alla luce come una ferita mai rimarginata che tende sempre più ad allargarsi. Educare, prevenire, tutelare, sensibilizzare.
C’è un proverbio africano che dice: “Se istruisci un ragazzo fai un uomo saggio; se istruisci un bambino costruisci una nazione”. Dal marzo 2016, nel nostro ordinamento, è entrata in vigore la Legge 41 che introduce il reato di omicidio stradale. La nuova Legge è nata per dare una risposta alle tante vittime e ai loro familiari per una giustizia negata, atteso che prima dell’introduzione della stessa i responsabili venivano perseguiti con condanne di lieve entità. Oggi l’omicidio stradale è punito con pene molto severe e nei casi più gravi anche con la reclusione fino a 18 anni.
Si tratta dunque di un momento importante che impone una riflessione su quando sia fondamentale sulla strada adottare condotte consapevoli e corrette. Distrazione, velocità elevata, mancato rispetto della distanza di sicurezza e della segnaletica stradale sono solo alcuni dei tanti errori che si commettono al volante di una macchina o di uno scooter. Importante, ricorda la Polizia Stradale, non mettersi alla guida dopo avere assunto alcolici o droghe o “chattare” mentre si guida. Il solo rispondere al telefono può far distogliere lo sguardo per un tempo sufficiente a causare incidenti, molto spesso fatali. Secondo i dati ISTAT, nel 2021 gli incidenti stradali sono stati 151.875 nei quali hanno perso la vita 2875 persone, mentre 204.728 sono rimaste ferite. Ma qual è dunque il modo migliore per arrivare alla testa e al cuore di chi in maniera sconsiderata si mette alla guida di un’auto?
A noi pare che sensibilizzare sia uno dei modi migliori per prevenire la morte sulle strade, soprattutto da parte di tanti giovani che spesso si drogano o bevono alcol prima di mettersi alla guida. A questo scopo, la Società Dilettantistica Cit Turin LDE di Torino sta organizzando un triangolare di calcio, cui parteciperanno squadre professioniste, per ricordare le vittime della strada e Marco Salmeri – il giovane calciatore di Milazzo (Me) – che perse la vita a soli 23 anni, ritornando a casa dopo avere giocato una partita nello stadio del Due Torri vicino Patti. Quella fu una vera e propria tragedia che investì l’intera comunità di Milazzo, ma soprattutto la famiglia che ancora oggi piange la prematura scomparsa di Marco che, in quella occasione, era semplicemente seduto accanto al guidatore dell’auto.
Una storia, tante storie di vita e di morte che il mondo del calcio sempre attento ai messaggi sociali si fa carico con la convinzione che tramite il pallone si possa risvegliare quella coscienza capace di farti riflettere. Un messaggio forte verso tanti giovani che hanno bisogno di soffermarsi sull’importanza della vita, tenendo lontana ogni spericolata prova che porta inevitabilmente alla morte.
Salvino Cavallaro