Nel centenario della Marcia su Roma, i Socialdemocratici hanno ricordato quella turpe pagina della storia italiana con una manifestazione a Roma, presso Lungotevere Arnaldo da Brescia, davanti al monumento dedicato a Giacomo Matteotti, martire dellantifascismo e del socialismo democratico. Alla manifestazione hanno aderito anche i socialisti democratici siciliani, attraverso la Fondazione socialista antimafia Carmelo Battaglia. Per Antonio Matasso, segretario regionale del Sole nascente, «i Socialdemocratici della Sicilia, insieme a tutti coloro i quali intendono portare avanti le idealità e i valori del socialismo democratico e riformista, hanno comunicato la loro adesione allo scopo di rendere omaggio ai tanti siciliani che si sono opposti al regime, a cento anni di distanza dalla nascita del Partito Socialista Unitario di Turati e Matteotti, che fu la forza politica più perseguitata dal regime». Lesponente socialdemocratico ha voluto ricordare, in particolare, il trapanese Mariano Costa, unico deputato siciliano eletto dal Psu turatiano nelle elezioni del 1924, dichiarato decaduto per la sua adesione alla secessione aventiniana e poi costretto a lasciare il lavoro, avendo rifiutato di giurare fedeltà al regime, unitamente al socialista calatino Arturo Vella, anchegli parlamentare dellAventino e più volte aggredito dalle squadracce fasciste, molto vicino a Pietro Nenni e Angelica Balabanoff. La Socialdemocrazia italiana, che preserva leredità politica delleroe Matteotti, è stata rappresentata dal segretario organizzativo del partito, Claudio Maria Ricozzi, recatosi a rendere omaggio allopera bronzea che ricorda il primo segretario del Psu, dintesa con il segretario nazionale dei Socialdemocratici Umberto Costi e con il presidente nazionale Dino Madaudo. Insieme alla Fondazione socialista antimafia Carmelo Battaglia, hanno aderito anche le fondazioni socialiste democratiche intitolate a Saragat, Buozzi e Matteotti, insieme al Circolo Saragat-Matteotti di Roma e a varie personalità del mondo della cultura laico-socialista, tutte concordi che il miglior modo per non dimenticare la grande vergogna nazionale del 28 ottobre 1922 sia ricordare le vittime innocenti della violenza fascista.