Alla vigilia c’erano tutte le premesse per la riuscita di un evento culturale di ottimo livello e così è stato. La presentazione del libro “Salire sempre più in alto fino a toccare il cielo” – pubblicato da Armenio Editore – e l’annesso incontro con lo scrittore Prof. Bruno Lorenzo Castrovinci, ha avuto un atteso riscontro di numerosi lettori, i quali hanno fatto da splendida cornice alla Villa Vaccarino di Milazzo, diventata ormai punto d’incontro per gli amanti della letteratura. Indicativa la presenza del sindaco Dr.Giuseppe Midili e di alcune alte cariche istituzionali del Comune di Milazzo, che assieme all’Assessore ai Beni Culturali Francesco Alesci hanno dato prestigio all’incontro con il Prof. Castrovinci. L’evento culturale curato dall’Associazione Teseo di Milazzo e dal presidente Attilio Andriolo, il quale ha pure pensato di allietare il pubblico con gli interventi canori del maestro Domenico Ambriano, si è rivelato davvero interessante sotto l’aspetto puramente letterario. Di particolare interesse culturale è stato l’intervento della Prof.ssa Maria Lizzio, la quale ha messo in mostra tutto il suo amore verso la grande letteratura classica, citando sempre certi passi dei grandi filosofi che ben si sono intersecati all’analisi culturale del romanzo scritto dal Prof. Castrovinci. Già, il Prof. Castrovinci, una figura davvero interessante che ha saputo dare attraverso risposte sintetiche ma molto indicative del suo essere, un particolare modo di intendere la sua penna che, con il romanzo “Salire sempre più in alto fino a toccare il cielo”, ha segnato la sua seconda pubblicazione dopo quel suo “Il treno della Scienza, un viaggio senza fine” che racconta le vicissitudini di tanti lavoratori del mondo della scuola, i quali per raggiungere la sede di sevizio devono fare una vita da pendolari. Ed è proprio questa la particolarità del Prof. Castrovinci, un grande dirigente scolastico, che improvvisamente si rivela scrittore dal multiforme ingegno nel pensare e scrivere un testo che ha un’impronta umanistica di rilievo, proprio per avere saputo toccare tematiche di vita attraverso sei personaggi – Angelo, Chiara, Luca, Anna, Flora e Luigi – in cui si manifesta profonda l’anima, l’amore, la sensualità, capaci di ripetersi costantemente lungo tutto il percorso del suo romanzo. Un fil rouge dove soprattutto l’amore non è mai rappresentato in modo semplice e banale. Insomma, dall’intervista fatta apposta per conoscere meglio l’intellettuale, lo scrittore, il poeta, il saggista e pubblicista, Prof. Bruno Lorenzo Castrovinci, è emerso il tratto di un professionista – ma soprattutto di un uomo – non molto avvezzo alle evanescenti enfasi condite magari dagli orpelli dell’apparire senza essere, ma, al contrario, ne abbiamo rilevato la capacità di espressione semplice, diretta e costruttiva, nel sapere lasciare traccia di sé in ogni circostanza. Così, come quando si parla di cose tecniche riferite al mondo della scuola, e così come quando si disquisisce sui sentimenti che sono l’essenza di ciò che è riferito all’umano sentire. Dunque, ancora un altro percorso letterario, un altro incontro, un’altra conoscenza capace di arricchirci sotto l’aspetto professionale e umano; prova ne è stata la numerosa richiesta di libri venduti. E chissà se, nel frattempo, sia pure maturata in noi la speranza di salire su quel – “Piccolo ascensore” – capace di farci toccare il cielo con le dita.
Salvino Cavallaro